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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica

Red, assemblea in vista delle Comunali. Iannello: "La cittadinanza ha voglia di partecipare"

Rete Etica e Democratica sta promuovendo un dibattito sulla città che sia "elaborazione di idee" e non "gossip politico". Abbiamo intervistato il consigliere Carlo Iannello su quanto emerso dal primo incontro e sulle prospettive della politica cittadina

Lo scorso lunedì 14 settembre Red, Rete Etica e Democratica ha tenuto un'assemblea pubblica, un incontro politico sul futuro della città. "Erano anni che non si assisteva ad un incontro di questo tipo a Napoli – spiega a NapoliToday il consigliere comunale di Red Carlo Iannello – con la partecipazione di parlamentari, esponenti di primo piano dei patiti del centrosinistra, associazioni civiche e ambientaliste, oltre che prestigiosi intellettuali e cittadini".

Un incontro riuscito quindi. Su cosa si è incentrato il dibattito?
"Assolutamente riuscito. Abbiamo analizzato la difficile situazione politica in cui ci troviamo, e si sono fatte proposte concrete per il rilancio di Napoli e per ricostruire le condizioni minime essenziali della vivibilità urbana. C'è stata grande partecipazione, a testimonianza del bisogno della cittadinanza di contribuire. Una necessità avvertita anche dai politici, i quali sembrano oramai privi di luoghi reali di confronto all'interno dei rispettivi partiti".

Il confronto sulle amministrative del prossimo anno è entrato nel vivo.
“Ma il dibattito pubblico cittadino è quasi gossip politico, retroscena, trame, intrighi, giornali che intervistano pseudo candidati o persone informate. Insomma un dibattito che si svolge in pochi e semivuoti salotti, segnale che mancano totalmente luoghi, tradizionali o nuovi, di elaborazione delle politiche, delle strategie e delle idee. Iniziative come quella di lunedì dovrebbero moltiplicarsi in città: non è possibile che la candidatura a sindaco della terza città d'Italia si svolga in un modo addirittura più avvilente di quattro anni fa”.

Ironizzando, sul suo profilo social ha “auspicato” una candidatura di Nicola Amore (sindaco due volte negli anni '80 del XIX secolo, ndR) al ruolo di primo cittadino. Il riferimento è alle voci su di un ritorno di Bassolino.
"La sua è stata un'esperienza controversa. Nei primi due anni della sua amministrazione impostò in maniera corretta le grandi questioni cittadine, soprattutto con una pianificazione urbanistica volta a riprendere le soluzioni che in città si provavano a realizzarsi dal 1939, dal piano Piccinato essenzialmente. Poi mancò nell'amministrare. Fu votato in pieno slancio post Tangentopoli, per la voglia di affrancare la città da una gestione clientelare del Comune. Ma le amministrazioni di centrosinistra non seppero imporre una reale discontinuità col passato, similmente a quanto poi è accaduto con de Magistris ".

Le amministrazioni Bassolino e de Magistris sono due esperienze accomunabili quindi secondo lei?
“In entrambi i casi la città voleva liberarsi dalla precedente inefficiente gestione, in entrambi i casi questo non è avvenuto, e la città è stata 'disamministrata'. Un passo indietro quello dell'attuale sindaco, una rinuncia a cambiare realmente le cose, che già Narducci denunciò nel momento in cui lasciò la giunta”.

I più danno la candidatura dell'ex sindaco e governatore come una realtà. Con quali prospettive?
“Bassolino incarna, avendo dominato la sinistra napoletana per 20 anni, tutti i fallimenti dell'esperienza stigmatizzata dalla città nel 2011. Non c'è una questione irrisolta in cui manchi la sua mano. Non c’è stata una profonda valutazione critica di quell’esperienza. La sua ricandidatura rischia pertanto paradossalmente di essere un possibile regalo a de Magistris. Quest'amministrazione, con la sua inefficienza, ha di fatto riabilitato le esperienze precedenti del centrosinistra, esperienze con cui la città ha voluto chiudere i conti in modo drastico proprio nel 2011. Ecco perché la discesa in campo degli attori principali di quella stagione rischia di far dimenticare velocemente ai napoletani la 'disamministrazione' di de Magistris”, perché la città non ha modificato il giudizio negativo dato nel 2011.

Quindi potrebbe andare come nel 2011?
“Sicuramente, ma non per forza con lo stesso vincitore di allora. La città ha già dimostrato di saper esprimere molto bene la propria voglia di cambiamento, questo anche senza prestare troppa attenzione alla progettualità vera e propria. Sono condizioni che potrebbero portare ad una vittoria del Movimento 5 Stelle, nonostante non abbiano intenzione di candidare nessun 'big' a Napoli”.

Concludiamo sulla riqualificazione di Bagnoli, tema sul quale lei è sempre stato particolarmente attivo. A che punto siamo?
“Il commissariamento, dato da tempo come in procinto di partire, non è risolutivo. È in corso una procedura fallimentare sui beni di Bagnolifutura, un sequestro della magistratura sulle aree: se il governo avesse avuto la reale intenzione di risolvere questa vicenda di Napoli Ovest, avrebbe predisposto gli strumenti perché ciò avvenisse. Parlo della bonifica dei fondali e della rimozione della colmata, due cose per cui i progetti esistono, sono pronti, che non sono previste dallo Sblocca Italia. Si tratta di un passo indietro. Col commissariamento è tutto in rimesso in discussione, la stessa vocazione turistica e paesaggistica di quei luoghi, idea approvata dalla città ma anche dal parlamento. Il governo non ha un progetto di riqualificazione dell'area ex Italsider, sta soltanto prendendo tempo”.

Il secondo ciclo della Scuola di politica, tre lezioni di Maurizio Zanardi sulla biopolitica di Foucault, inizierà lunedì 21 settembre alle 16, nella sala multimediale del consiglio comunale di via Verdi 35. Il primo dei tre appuntamenti sarà incentrato sul tema "Il liberismo e le sue crisi". L'obiettivo, spiegano gli esponenti di Rete Etica e Democratica, è "far circolare idee, per ricominciare ad attivare lo spirito cirrotico, la capacità di analizzare la realtà, di comprendere i processi oltre le rappresentazioni demaniali che ci offre la stampa. Per formare i giovani, cui non viene offerto nessun momento di incontro e di confronto sulle grandi questioni della politica”. “Per poter ricominciare a sperare – concludono da Red – che sia ancora possibile immaginare e praticare il cambiamento".

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