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Il popolo di Terra dei fuochi punta alle Regionali

Il 4 luglio i movimenti ambientalisti della Campania si riuniscono per stilare un programma per la candidatura alle elezioni di settembre: "Abbiamo lottato in questi anni, ma le risposte delle istituzioni sono insufficienti". Salute e ambiente al primo posto

Hanno sfilato sfilare per le strade di Napoli e provincia. Stop Biocidio, Terra dei fuochi, Friday for the future sono alcuni dei nomi con cui si sono fatti conoscere  nei territori dove si vivono drammi ecologici. E partendo da questa esperienza, puntano a costruire un polo ambientalista per le elezioni regionali campane. "Abbiamo lottato, manifestato, denunciato - afferma Raniero Madonna di Stop Biocidio - ma la risposta della politica è sempre stata insufficiente. I problemi ambientali della nostra regione non sono stati risolti e allora abbiamo deciso di fare un appello e ragionare, sul breve periodo, di elezioni, ma soprattutto per un progetto di medio e lungo periodo che metta al centro salute e ambiente". 

Un progetto, al momento, ancora teorico. Il 4 luglio è prevista un'assemblea dei movimenti per discutere la possibile candidatura: "Crediamo che partire dai presidi dei territori sia un'operazione di credibilità - sostiene Roberto Braibanti, associazione Gea - perché ci sono persone che si occupano delle vertenze da oltre vent'anni". Un'operazione non scontata e, sicuramente non semplice. Anche perché lo spazio a sinistra in Campania è parecchio affollato.

Oltre al Pd e alle varie liste che sosterranno Vincenzo De Luca, c'è Potere al popolo, senza contare che una fetta dell'elettorato grillino galleggia da quelle parti. Ci sono da considerare, inoltre, le liste reduci dall'esperienza di Rifondazione comunista e l'eventuale schieramento di Dema. Infine, c'è da vincere la concorrenza dei partiti Verdi già esistenti.

Da escludere a priori un qualsiasi appoggio sia al governatore uscente che a Caldoro, entrambi oggetto di critiche al vetriolo da parte dei movimenti. Più realistico pensare a una frangia di elettorato a sinistra che, al momento non trova rappresentazione: "La nostra preclusione - aggiunge Braibanti - sarà per le forze che si schierano a destra e per tutti coloro che oltre all'ambiente non hanno rispetto per i diritti umani. Per quanto riguarda le forze e i partiti di sinistra non mettiamo veti, ma c'è da capire quanto loro saranno disposti a rinunciare a un pezzo di sovranità per un bene comune. Per quanto riguarda le liste verdi o ecologiste credo che parlino le ultime drammatiche tornate elettorali. Il popolo ambientalista non si riconosce in questi partiti". 

Sono oltre 30 i movimenti che parteciperanno all'assemblea del 4 luglio che si terrà a Taverna del Re Oltre al già citato Sto Biocidio, tra gli altri, ci saranno Isde Campania (Medici per l'ambiente), Noi genitori di tutti ( mamme terra dei fuochi), No Fonderie Pisano-Salerno, Stop allo scempio ambientale-Giugliano, Agenda 21. "In Campania ci sono 4mila siti da bonificare - spiega Madonna - penso a Napoli Est e Bangoli sono per citarne due molto noti. C'è il dramma delle ecoballe di Taverna del Re che, nel 2015, De Luca promise di eliminare e, invece sono ancora lì. L'ambientalismo deve cambiare marcia. Dobbiamo riunire le migliori menti della regione per puntare a un'economia sostenibile che parli di agricoltura bio ed energie rinnovabili. Non è un processo legato solo alle Regionali, ma un progetto di medio periodo".

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