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Caso Bagnoli, de Magistris: "Ecco perchè vogliono piegarci..."

Il Sindaco di Napoli ripercorre tutta la vicenda che da anni tiene banco: "Prendo l’impegno che se tutta la città si mobilita, noi non consentiremo a nessuno di mettere le mani su Bagnoli per fare gli affari di pochi e saremo noi ad attuare il piano di rilancio"

"Io prendo l’impegno che se tutta Napoli si mobilita, noi non consentiremo a nessuno di mettere le mani su Bagnoli per fare gli affari di pochi e saremo noi ad attuare il piano di rilancio che abbiamo approvato e che prevede: spiaggia pubblica, rimozione della colmata che deve fare il Governo, lungomare, insediamenti turistici, parco, archeologia industriale, edilizia di qualità, polo di ricerche, sviluppo di piccole e medie imprese. Perché non ce lo vogliono far fare? Perché noi daremmo lavoro libero e non quel lavoro che devi andare dal politico, dal mafioso o dal camorrista di turno per averlo. In questo modo noi potremmo liberare energie imprenditoriali vere e non quelle dei cosiddetti 'prenditori', i soliti noti che vanno a braccetto con il Governo sulla vicenda di Bagnoli". Così il Sindaco di Napoli Luigi de Magistris, nel corso della trasmissione "Fuori dal Comune" in onda su Radio Kiss Kiss Napoli, si è espresso sul caso Bagnoli.

Il primo cittadino ha ripercorso i passaggi salienti della vicenda negli ultimi due anni: "Ci troviamo davanti ad un abuso evidente del Governo, che decide di espropriare un’area in violazione della Costituzione, che invece affida alla città, ai cittadini, al Consiglio Comunale, alla Giunta e al Sindaco, la decisione sul territorio. Questo accade dopo che nel dicembre del 2013 un sindaco applica un qualcosa che mai nessuno aveva applicato prima, ovvero il principio che “chi inquina paga”. Con quella ordinanza io ho individuato i soggetti che hanno inquinato, procurato il disastro e non hanno rimosso la colmata. Sono loro, quindi, i responsabili di tutto ciò che è accaduto sul nostro territorio e si tratta di due nomi pesanti: Fintecna e Cementir. Di fronte a questo si è scatenato un putiferio, hanno cominciato ad ostacolarci, attaccarci, a far partire campagne mediatiche pesantissime, ma il Consiglio di Stato ci ha dato ragione. Quella vicenda è chiusa e loro devono pagare, ma ancora non hanno pagato".

"Il Presidente del Consiglio Renzi - ha proseguito de Magistris - ha firmato un protocollo il 14 agosto del 2014 in cui si impegnava a bonificare l’area e ad affidare alla città la riqualificazione del territorio. Dopo un mese questo patto è stato cancellato in modo vergognoso, perché il premier ci ha messo la firma, ed è stata fatta una legge che si chiama SbloccaItalia e che nell’articolo 33 cancella tutto, nomina un Commissario e fa entrare dalla finestra quelli che noi avevamo individuato come responsabili, cacciandoli dalla porta, affidando a soggetti privati con una commistione illegale ed inquietante mai vista nel nostro Paese, tra interesse apparentemente pubblico e privato, con gruppi ben individuati. Tutto questo sulla pelle della nostra città, per aprire una stagione di speculazioni  e per non rispettare le regole, non per rilanciare Bagnoli che è quello che voglio fare io e siccome insieme a me si stanno battendo tantissimi comitati, associazioni e cittadini, lo sblocca Bagnoli lo faremo noi".

"Questa è la vera sfida - ha concluso il Sindaco di Napoli - loro sanno che noi li abbiamo colti con le mani nella marmellata, ma le ritorsioni che stanno facendo nei nostri confronti sono pesantissime, con campagne di stampa che stanno cercando di strumentalizzare il tutto, di metterci nell’angolo e di piegarci. Chi ha la schiena dritta, però, non si piega mai, soprattutto di fronte ad affaristi, politicanti e mafiosi".

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