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Venerdì, 26 Aprile 2024
Politica

Tarsu: la gestione ordinaria che non piace agli Enti Locali

I comuni campani sono contro l'ordinanza sul passaggio alla gestione emergenziale a quella ordinaria dei rifiuti. I sindaci di diversi comuni tra cui Salerno, Ercolano Portici e altri enti locali si sono riuniti contro l'ordinanza

I comuni campani sono sul piede di guerra e si dichiarano pronti a dare battaglia se non verranno apportate modifiche al decreto varato dal Governo lo scorso 30 dicembre relativo al passaggio dalla gestione emergenziale a quella ordinaria dei rifiuti.

L’ordinanza non piace ai sindaci, né alle amministrazioni locali.

Ecco quanto emerso dall’incontro dei giorni scorsi tenutosi a Palazzo Salerno alla presenza del sindaco di Ercolano, nonché presidente dell’Anci, Nino Daniele, il sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca, il sindaco di Portici, Vincenzo Cuomo, il presidente della Provincia di Avellino, Cosimo Sibilia, l'assessore all'Ambiente della Provincia di Napoli, Giuseppe Caliendo e l'assessore all'Igiene del Comune di Napoli, Paolo Giacomelli.

  Il decreto è ingestibile e inapplicabile  
Assente il sottosegretario Guido Bertolaso e al suo posto il generale Mario Morelli.

Tra i punti salienti della discussione: la Tarsu, che il recente decreto ha assegnato alla Province, le società provinciali, e la questione dei debiti contratti dai Comuni.

“Il decreto così come è inattuabile. Se fosse convertito in legge - ha affermato Daniele - è chiaro che si aprirebbe un contenzioso giuridico e amministrativo che credo non farebbe bene a nessuno, ma è evidente che se ci si ostina in una logica di chiusura, noi utilizzeremo tutti i mezzi istituzionali a nostra disposizione”.

“Credo - ha affermato Daniele - che un passaggio della Tarsu alle Province sia illegittimo dal punto di vista costituzionale e sia irrealizzabile dal punto di vista procedurale perché le Province non hanno competenze e non sono attrezzate per svolgere questa attività”. Per il sindaco di Ercolano, infatti, le province possono occuparsi della fase impiantistica, ma non della raccolta.

Molte incertezze del decreto sono evidenziate anche da De Luca, che parla di “nuovo scempio e nuova emergenza all’orizzonte”. “Per quello che ci riguarda - ha aggiunto il primo cittadino di Salerno - il decreto è ingestibile e inapplicabile, perché immaginare di mettere i territori nelle mani di società provinciali significa non garantire il servizio essenziale”.
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