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Emergenza Coronavirus, proposte nuove linee di attività per Napoli Servizi

Approvato un documento di indirizzo, rivolto a Sindaco e Giunta, con il quale si propone il potenziamento, il ripristino o l’attivazione di una serie di linee di attività per la partecipata comunale

Le Commissioni comunali Ambiente e Lavoro, rispettivamente presiedute da Marco Gaudini e Vincenzo Solombrino, hanno approvato un documento di indirizzo, rivolto a Sindaco e Giunta, con il quale si propone il potenziamento, il ripristino o l’attivazione di una serie di linee di attività per la Napoli Servizi SpA.

"Ora che l’emergenza Covid ha imposto il fermo di altre attività previste dal contratto di servizio con la società in house - ha precisato il presidente Solombrino - con nuove linee di attività ci si propone l’obiettivo di puntare a una maggiore cura della città in previsione della ripartenza e di scongiurare quanto più è possibile il rischio di cassa integrazione per i lavoratori dell’azienda".

Attivazione di un pronto intervento nelle scuole; potenziamento della manutenzione degli impianti pubblicitari e del supporto alle attività cimiteriali; supporto e potenziamento per le pratiche da smaltire per i contrassegni H; attivazione del censimento dei chioschi e delle edicole; potenziamento, come da DPCM, della sanificazione continua dei luoghi di lavoro; attivazione e potenziamento del decoro urbano (manutenzione, pulizia e verde); potenziamento e supporto per le volture del patrimonio comunale; ripristino del servizio promozione culturale per la consegna dei libri per non sottrarre operatori socio-assistenziali alla consegna dei pacchi alimentari e dei beni di prima necessità. Sono queste le linee di produzione proposte per riorganizzare il lavoro dei dipendenti di Napoli Servizi ora costretti, per l’emergenza, a tenere ferme le abituali attività. Ne hanno discusso a lungo nelle ultime ore i consiglieri delle commissioni Ambiente e Lavoro, confrontandosi anche con il vicesindaco Enrico Panini e con il direttore generale di Napoli Servizi, Ciro Turiello.

Pur essendo tutti concordi sulla necessità di tutelare i lavoratori, offrendo al contempo un migliore servizio per la città, nel corso del dibattito i consiglieri hanno espresso posizioni diverse su alcuni aspetti del documento.

Laura Bismuto (Gruppo Misto) aveva già proposto, tra le linee di produzione da attivare o potenziare, l’incremento delle volture del patrimonio comunale e la riattivazione delle attività dei promotori culturali per la consegna dei libri a domicilio, non condividendo l’attuale impiego per questo servizio degli operatori socio-assistenziali, che dovrebbero essere esclusivamente impegnati per la consegna dei pacchi alimentari alle famiglie bisognose. Trattandosi inoltre di indicazioni che vanno a mettere in discussione l’attività gestionale della partecipata, Bismuto ha chiesto che venisse inserita nel documento la richiesta di attivare, da parte dell’Amministrazione comunale, un rafforzamento del controllo e del monitoraggio della qualità dei servizi.

Matteo Brambilla (Movimento 5 Stelle) ha dichiarato di non votare il documento perché, pur condividendo la necessità di tutelare i lavoratori di Napoli Servizi, non è accettabile che ancora una volta si scavalchi il Consiglio comunale per discutere delle linee di produzione della società, come già avvenuto a suo tempo con l’approvazione del Contratto di Servizio.

Dello stesso parere Mimmo Palmieri (Napoli Popolare), che ha ribadito che, qualora gli indirizzi forniti in questo documento venissero accolti dall’Amministrazione, saremmo di fatto di fronte a un nuovo contratto di servizio, con un nuovo piano economico, e questo andrebbe ratificato in Consiglio comunale. Prevedendo che questo non avverrà, come non è avvenuto per il precedente Contratto di Servizio di Napoli Servizi, ha ritenuto di non votare il documento.

Per Diego Venanzoni (Partito Democratico), che non ha partecipato al voto del documento, la proposta di nuove linee di produzione per Napoli Servizi apre scenari complessi, nei quali è utile interrogarsi sulle funzioni del Consiglio comunale rispetto all’autonomia gestionale di un’azienda partecipata. La modifica oggi del Contratto, così come espresso dal segretario generale per quello già approvato, spetta alla Giunta comunale. Quello che è invece importante sapere è come l’azienda intenda in questa fase garantire i propri equilibri economici e finanziari: come verranno gestite le prestazioni non effettuate nel rispetto del Contratto di Servizio? La preoccupazione è soprattutto per i prossimi mesi, quando bisognerà rendicontare le attività svolte ora in regime di emergenza.

Di diverso avviso Rosario Andreozzi (DemA), che ha condiviso lo spirito di indirizzo del documento, ribadendo che l’autonomia gestionale è pienamente nelle mani della società, come peraltro già confermato dal segretario generale per il vecchio Contratto di Servizio. Non ha condiviso tuttavia la richiesta, inserita nel documento, di un potenziamento delle attività di controllo da parte dell’Amministrazione sulle attività della Napoli Servizi, già sottoposta a controllo analogo e organizzata al proprio interno in base ad almeno sette linee di controllo e monitoraggio.

Francesco Vernetti (DemA) si è detto pienamente d’accordo sulla necessità di implementare le linee di attività della società partecipata; peraltro, molti dei punti approvati dalle commissioni già figurano nei disciplinari dell’azienda.

Concludendo la riunione, il presidente della commissione Ambiente, Marco Gaudini, ha detto che lo spirito del documento approvato dalle commissioni – all’unanimità dai consiglieri che sono rimasti in videocollegamento – è quello di consentire al Consiglio Comunale, nel pieno rispetto delle regole, di svolgere un ruolo di indirizzo e proposta in una fase difficile per la città.

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