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Legge unioni civili, il sindaco di San Giorgio: "Chiederò al mio compagno di sposarmi"

Giogio Zinno, primo sindaco campano a non fare mistero della propria omosessualità, commenta così l'approvazione della legge sulle unioni civili

Giorgio Zinno, il 36enne sindaco di San Giorgio a Cremano, è un simbolo della lotta per i diritti civili. È il primo sindaco campano a non fare mistero della propria omosessualità ("Perché dovrei farlo? - ha sempre sostenuto - Chi mi conosce lo sa e non sono stato mai costretto a fare outing"), ed è anche il primo rappresentante delle istituzioni che annuncia utilizzerà la nuova legge sulle unioni civili.

"Già stasera proporrò al mio compagno di stabilizzare la nostra unione – racconta al Mattino – Finora non ne avevamo parlato, forse anche per scaramanzia". "Adesso però la legge c’è. E se non gli faccio subito la proposta – scherza il sindaco di San Giorgio – mi caccerà di casa".

A chi gli chiede se è soddisfatto del testo approvato, Zinno non nasconde che per lui manca qualcosa. "Ma mettersi di traverso per ottenere anche la stepchild adoption serve soltanto a rallentare un percorso già avviato". Secondo il primo cittadino di San Giorgio, la società italiana è assolutamente pronta per la novità, anzi il problema era più che altro della politica, "in netto ritardo rispetto al sentire comune".

Sugli obiettori di coscienza, o annunciati tali, infine, Zinno è netto: "Marchini per fortuna è solo candidato, e il suo è solo un sistema per racimolare consensi". "Rifiutarsi di celebrare l’unione civile, da parte di un sindaco – prosegue – è semplicemente paradossale".

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