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Pomigliano: in arrivo il flash mob per l’acqua pubblica

Domenica mattina la piazza principale di Pomigliano d’Arco si bloccherà per due minuti. L’iniziativa è dilagata attraverso Facebook

Tromba da stadio e ombrelli spiegati per il primo flash mob per l’acqua pubblica. L’insolita iniziativa che punta a “divertire, sorprendere ed esprimere protesta” è stata lanciata sul social network Facebook dal Comitato per l’acqua pubblica di Pomigliano d’Arco e si è diffusa tramite il tam tam della rete. Appuntamento domenica 30 maggio 2010 alle 12,30 in punto a piazza Primavera, accanto ai banchetti allestiti per la raccolta firme per l’abrogazione del decreto Ronchi.

Sono circa 950 le persone che hanno confermato la propria presenza sulla pagina Facebook dell’evento. Non solo giovani, ma anche tanti adulti provenienti dalla cittadina vesuviana e dai paesi limitrofi. “Saranno con noi – spiega Roberto Dei, tra gli organizzatori dell’azione dimostrativa – i comitati di Ottaviano, Somma Vesuviana e Napoli. Ci sarà gente dai 12/13 anni fino ai 70. Non è un’iniziativa selettiva, del resto sono diverse domeniche che andiamo a raccogliere le firme fuori alle parrocchie”.

Il termine flash mob deriva dall’inglese flash (breve) e mob (mobilitazione). Indica un gruppo di persone che si riunisce all'improvviso in uno spazio pubblico, mette in pratica un’azione alternativa per un breve periodo per poi disperdersi. E’ apolitico e ha lo scopo di rompere la quotidianità. Domenica mattina i manifestanti bloccheranno il cuore di Pomigliano per due minuti esatti. Il primo squillo di tromba indicherà che bisogna prepararsi al flash “iniziando a muoversi nella direzione in cui si deciderà di rimanere immobili”. Al secondo suono tutti si fermeranno per due minuti. Il terzo indicherà la fine dell’azione e il momento di allontanarsi. “Abbiamo deciso di organizzare un flash mob – prosegue Roberto Dei – per coinvolgere i giovani in una battaglia che in genere interessa poco. Sappiamo bene che il problema dell’acqua riguarda da vicino le famiglie, considerando che a fine mese la bolletta la paga la mamma o il papà”.

Le firme contro la privatizzazione dell’acqua raccolte nel territorio di Pomigliano attualmente sono 1.300 a fronte di un dato nazionale di 680mila nominativi. Il sogno delle 700 mila firme a livello nazionale per promuovere il referendum è quasi raggiunto. I comitati, le associazioni, i gruppi civici e i semplici simpatizzanti adesso puntano ad arrivare al milione.
 

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