rotate-mobile
Elezioni Politiche 2013

Terremoto Cosentino, cronaca di una lunga giornata

Liste sparite, corsa contro il tempo. Il conflitto all'interno del Pdl fa anche altre vittime. Restano fuori dalle liste molti ex An di peso come Mario Landolfi, lascia il senatore Raffaele Lauro

Il peggio è passato. Lunedì 21 gennaio, ore 15: i telefonini degli aspiranti deputati e senatori campani del Pdl trillano: "Non si trovano più le liste con la documentazione. Bisogna riprendere le firme". La voce che corre tra gli stessi esponenti del Pdl, ma che non trova conferme ufficiali dal partito, è che se le sia portate via Nicola Cosentino dopo aver fragorosamente rotto col Pdl che lo ha escluso dalle liste. Per qualcuno è l'inizio del caos, per altri l'epilogo non scontato di "una guerra campale" all'interno del partito, sotto il Vesuvio e a Roma. Ma non c'é tempo per fare analisi o perdersi dietro le ricostruzioni: chi si trova ancora nella Capitale si catapulta sul primo treno disponibile per Napoli. C'é da correre in Corte d'Appello e il tempo stringe, c'é la scadenza delle 20 da rispettare, se non si vuole rimanere fuori dalle elezioni.

Pian piano i candidati si ritrovano all'Hotel Terminus. Lì procedono a raccogliere nuovamente le firme mentre negli stessi frangenti il commissario del partito Nitto Palma attende in Corte d'Appello. Il nervosismo si taglia a fette ma c'é anche chi la prende a ridere. Qualcuno è stato avvisato dal partito, qualcun altro dice di averlo saputo dalla moglie. Come Luigi Compagna che ironizza così: "Credetemi, mi ha telefonato mia moglie per dirmi che dovevo venire qui, è solo per un fatto di prudenza". E ancora: "Perché siamo qui? Perché dobbiamo firmare nuovamente le candidature e non sappiamo neanche perche" spiega realisticamente Ciro Falanga, candidato al Senato. Per Amedeo Laboccetta si tratta solo di "un problema organizzativo che si sta risolvendo". Lo stesso Falanga aggiunge: "Mi chiedete se Nitto Palma ha presentato un'altra lista? Non credo che ci siano questi giochetti all'interno del Pdl. Abbiamo firmato due volte perché probabilmente l'accettazione, nel caos della presentazione delle liste, sono andate smarrite. Non ci sono uomini tra di noi che scappano con il pallone". Ma c'é anche chi, un fedelissimo di Cosentino, Nicola Turco, ritira la candidatura e se la prende con Berlusconi, definito "un burattinaio".

La tensione si scioglie solo quando Pina Castiello spiega che "é tutto a posto, i candidati hanno nuovamente firmato ed ora è tutto nelle mani di Nitto Palma". Ma Cosentino a parte, il conflitto all'interno del Pdl ha fatto anche altre vittime. Restano fuori dalle liste molti ex An di peso come Mario Landolfi: "Il mio nome non è neppure arrivato al tavolo delle liste - dice - perché penso di essere rimasto vittima di un veto del senatore Nitto Palma. E' chiaro che c'é stata una pulizia etnica nei confronti di coloro che provengono da An, mi sembra innegabile".

Lascia il Pdl il senatore Raffaele Lauro che denuncia "la strumentale e gangsteristica esclusione della candidatura". Abbandonano il partito di Berlusconi anche i consiglieri comunali partenopei Nonno e Moretto (entrambi ex An). In serata la nota del presidente della Regione Campania Stefano Caldoro, che nei giorni scorsi aveva posto con forza il problema dell'opportunità politica della candidatura dell'ex sottosegretario ("Un passo indietro era inevitabile, ma questo non può rappresentare una condanna per Cosentino, che non è il mostro che in questi giorni viene descritto"). Vuole pacificare, ma la resa dei conti nel Pdl campano sembra essere solo all'inizio. (Ansa)

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Terremoto Cosentino, cronaca di una lunga giornata

NapoliToday è in caricamento