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Venerdì, 19 Aprile 2024
Elezioni regionali 2010

Regionali, Grillo candida Roberto Fico: “Riprenderci la vita pubblica”

Pochi giorni fa Beppe Grillo dal suo blog comunica il nome del candidato delle liste civiche campane per le regionali: si chiama Roberto Fico e ha 35 anni. Abbiamo parlato con lui del movimento, dei progetti per la Campania e della vita pubblica che vorrebbe

ficoTutto inizia pochi giorni fa, almeno per i meno addentro alle attività delle liste civiche campane, con il “proclama politico numero 28” postato da Beppe Grillo sul suo blog. Senza troppi giri di parole, Grillo presenta Roberto Fico come candidato per le elezioni regionali in Campania.

Fico, ha 35 anni, gestisce un Bed & Breakfast che al momento “ho un po' abbandonato” come ci confessa, “per seguire completamente le attività del movimento” e inizia il suo impegno politico quattro anni fa: “Tutto è iniziato il 18 luglio 2005, quando ho aperto il Meet Up di Napoli. È successo dopo aver letto un post di Beppe, in cui si parlava di organizzarsi in gruppi nelle diverse città. Ho sfruttato il Meet Up, un portale americano che consente l'organizzazione di gruppi, ed è nato quello di Napoli che, al momento, è il più numeroso in Italia.”

I risultati sono arrivati: ad oggi sono quasi 4000 gli iscritti solo su Napoli e, intorno a questo gruppo, si devono considerare anche tutti quelli della Campania. Queste e altre iniziative di partecipazione attiva hanno fatto sì che Roberto Fico fosse scelto per le prossime elezioni, così come ci spiega: “Avendo fondato il gruppo di Napoli e avendo un riconoscimento in Italia come una delle persone che ha più cercato di portare avanti il discorso della rete e di cittadinanza attiva, Beppe mi ha chiamato dicendomi che secondo lui la Campania ha buone possibilità di riuscire in questo progetto e che io, visto le mie attività già svolte, avrei potuto guidare la lista. A quel punto ho proposto l'idea a tutti i gruppi della Campania e, in un mese di riunioni aperte, abbiamo deciso che il mio nome andava bene. Con lo stesso criterio stiamo scegliendo tutti gli altri candidati.”
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In un paese in cui la classe dirigente ha un'età media decisamente avanzata, viene da chiedersi se i suoi 35 anni, anche se gli stessi di Enzo Amendola, non siano un punto di sfavore dovendo ricevere il voto da persone abituate a dare fiducia a politici spesso canuti o se questo sia proprio il suo punto di forza. Fico non ha molte incertezze a riguardo: “Entrambi gli aspetti. Il paese è stabilizzato su un 'vecchiume' generale, è proprio l'Italia che ha questo problema e quindi non sempre i giovani sono visti per rappresentare il  futuro; anche se è un paradosso. Quello che abbiamo costruito noi è tutto fondato sui giovani, per cui ci sarà sicuramente chi vedrà nei giovani la rappresentanza del presente e del futuro. I vecchi politici hanno occupato la vita pubblica e da vecchi devono lasciarla, hanno le ore contate; se non sarà questa volta, sarà la prossima”.

Pensando alle elezioni e agli schieramenti di partito si potrebbe ipotizzare, vista la vicinanza di certi temi, a un'alleanza con l'Italia dei Valori. Fico su questo aspetto, però, non lascia margine di dubbio: “No. Loro mettono in programma temi come i nostri, visto che li hanno copiati ed è un bene per il paese. Ma noi non siamo un partito e quindi non esisteranno mai alleanze con l'Idv anche perché è un partito che dice delle cose, ma nella pratica ne fa tutt'altre: basta leggere cosa votano nei consigli regionali e provinciali. Noi siamo cittadini per i cittadini, non viviamo per un partito, siamo un movimento che modella la vita, man mano, andando avanti”.

La Campania è una regione che ha molte criticità e gli impegni di Fico e della rete che rappresenta si incentrano innanzitutto sull'ambiente e sulla risoluzione del problema dei rifiuti con alternative eco sostenibili. Ci spiega meglio lui: “Personalmente, e insieme alla rete di esperienze che in tutti questi anni abbiamo creato, disponiamo di progetti già consolidati sulla gestione dei rifiuti. Progetti completamente opposti a quelli già esistenti: niente inceneritori, ma raccolta differenziata porta a porta, compostaggio ed è risolto il problema dei rifiuti con le nuove tecnologie che sono eco sostenibili. Sicuramente, una cosa fondamentale è anche la partenza delle bonifiche e, soprattutto, il monitoraggio ambientale perché continuano a bruciare rifiuti tossici; anche adesso mentre stiamo parlando”.

Un aspetto innovativo, o forse dimenticato da tanti altri, è quello della partecipazione attiva dei cittadini alla vita pubblica, attraverso forme di democrazia elettronica e, soprattutto, con il sostegno delle tecnologie e, ovviamente, di Internet: “Noi non abbiamo nessun tipo di interesse che non sia quello collettivo, il bene personale coincide con quello collettivo. Inoltre, il concetto che vogliamo far arrivare, è che se entrerà uno o due consiglieri, in realtà entrerà tutta la rete di esperienze che cercherà di rendere completamente trasparente l'attività della regione. Per cui ci saranno riprese via webcam dei consigli  regionali, delle commissioni, continue uscite di informazioni dalla regione per rendere pubblico quello che si sta facendo e chi lo sta facendo. Le leggi vanno discusse con i cittadini, quindi noi vogliamo usare tutti gli strumenti della democrazia partecipativa”.

Molti dicono che Napoli e la Campania sono dei territori ormai persi, dove la guerra l'hanno vinta le mafie, dove il territorio è sfigurato e gli abusi sono legge. Per questo chiediamo se abbia senso proporre un'utopia, quale sembra quella di Grillo in un territorio come questo: “Dove ci sono le maggiori difficoltà le utopie sono più applicabili. Sono le persone che si stanno unendo da anni che stanno creando il cambiamento. Chi afferma queste cose è chi non vuole il cambiamento e vuole mantenere il potere nelle proprie mani. Più si dà sfiducia, non si dà speranza, più permane lo status quo. Noi invece lo stiamo già modificando”.

Sulle ultime notizie che hanno scosso la vita politica campana, una su tutte, il “caso Cosentino” Fico parla senza mezzi termini, chiarendo ancora l'estraneità delle liste civiche dalla vita di partito: “Nel mondo esistono l'espressione del male e del bene, Cosentino è l'espressione del male di questa regione che noi cercheremo di offuscare. Pd e Pdl sono la stessa cosa, basti vedere cosa hanno fatto con la votazione su Cosentino. Hanno occupato la vita pubblica e noi cerchiamo di riprendercela”.
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