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Elezioni comunali 2011

Elezioni, Di Stasio: "Ottimi riscontri dalla gente, il mio ego è alle stelle"

Intervista al dentista candidato alla carica di Consigliere comunale nella lista civica Liberi per Lettieri sindaco. Rifiuti e lavoro tra le principali emergenze. "Questa città ha bisogno di tutto"

Franco Di Stasio,  noto dentista napoletano, è candidato alla carica di Consigliere comunale nella lista civica ‘Liberi per Lettieri sindaco’. Appesa ad una parete del suo studio medico, nel cuore del Vomero, c’e’ una fotografia. Nella foto Di Stasio è insieme a Fabio Cannavaro, che sorridente stringe tra le mani il pallone d’oro vinto nel 2006. Insieme a loro anche i procuratori del calciatore (Enrico e Gaetano Fedele ndr). Lo intervistiamo per capire i motivi che lo hanno spinto a candidarsi, da uomo della cosiddetta ‘società civile’.

Dottor Di Stasio, come nasce la sua candidatura al comune di Napoli, da uomo della cosiddetta ‘società’ civile’?

Si tratta di una decisione frutto di una lunga meditazione. Hanno iniziato i miei amici a propormelo, qualche anno fa. A me piace la dialettica ed affrontare i problemi. Alla fine Gianni (Lettieri ndr)  mi ha convinto. E lo ha fatto con un programma elettorale a me consono. Perché non essendo un politico ha reso semplice la politica stessa. Ed è uno dei principali motivi per cui ho accettato la candidatura. Collaboro spesso con il calcio Napoli, mi capita di girare per l’Italia e all’estero: quando mi trovo fuori sono orgoglioso della mia squadra, ma ho perso un po’ l’orgoglio di appartenere alla mia città, cosa di cui in realtà vado fiero e andavo molto più fiero. Noi napoletani siamo un po’ emigranti: ogni volta che partiamo abbiamo la nostalgia del sole del mare. Io sono ‘il classico napoletano’. Vorrei recuperare l’orgoglio della mia napoletanità, non solo della squadra, visto che sono un grandissimo tifoso del Napoli. Vorrei ritornare ad essere anche un grande tifoso di Napoli.

Perché Gianni Lettieri?

Penso che sia la persona giusta per fare il Sindaco. La mia non vuole essere una mera campagna elettorale, ma è quello che penso. Perché é un’ imprenditore, e quindi come tutti noi vive la nostra città.  Voglio fare un esempio. Abbiamo un’idea comune: ‘Perché i nostri figli devono andare a vivere lontano da Napoli, per cercare un posto di lavoro?’ Bisogna pensare che ogni ragazzo che studia a Napoli rappresenta un costo per la società.  E noi esportiamo cervelli.  Facendo ciò è come se perdessimo soldi. Noi investiamo su alcune persone che poi non lavoreranno sul nostro territorio. Si tratta di cecità, la definirei ‘cecità sociale’. Investendo sui ragazzi si offre formazione, competenze, e poi questi ragazzi vanno via. E’ assurdo tutto ciò…

Quali altre proposte vorrebbe portare in consiglio comunale qualora dovesse essere eletto?

Forse sembrerà banale rispondere, ma bisogna dire onestamente che questa città ha bisogno di tutto. Non funziona praticamente nulla. Posso segnalare le principali emergenze: emarginare il malaffare, risolvere il problema dell’immondizia, le buche delle strade, preservare le corsie preferenziali. E soprattutto creare posti di lavoro. Esistono progetti per creare lavoro a costo zero, che veramente darebbero lavoro a 50-60mila giovani napoletani.

A quali progetti si riferisce?

Un esempio classico: Napoli ha bisogno di 12.500 posti barca. Hanno fatto un calcolo, per ogni posto barca ci sono 4 persone impiegate. Moltiplicando 12.500 per 4 si ottengono ben 50mila impiegati, che in questo settore sarebbero a costo zero in quanto sarebbe l’utente a pagare. Al comune toccherebbe soltanto il compito di coordinare e gestire questa cosa. Questo progetto sarebbe realizzabile in pochissimo tempo. Ma ancora bisognerebbe puntare sulle infrastrutture di questa città,  aumentare gli operai che lavorano per realizzare parcheggi e metropolitane. I lavori procedono tutti a rilento. Vorrei che questa città ricominciasse a correre, o per lo meno a camminare.

Un’avventura nuova, la politica per lei che fa tutt’altro nella vita quotidiana e non ha un partito alle spalle. Quali le sue considerazioni?

Questa è la vera politica secondo me. Se si ha un partito alle spalle si e’ legati in qualche modo. Io ho un’idea diversa di politica. A me non piace la contrapposizione politica fine a se stessa, basta pensare ad esempio ai dibattiti in televisione tra destra e sinistra. Qualsiasi cosa dice la sinistra o la destra si dice che + sbagliata sol perché l’ha detta colui che sta dalla parte opposta. Non si può andare avanti così.

Quali sono le sue proposte in tal senso?

Governare una città significa affrontare i problemi insieme. Io penso che si debbano affrontare in modo bipartisan. Per lavorare insieme: la società civile, la parte pulita della politica, gli imprenditori, i professionisti e i giovani. A me non piace la politica governata da ‘politicanti’ che pensano solo ai propri interessi, o allo stipendio. A me piacerebbe convincere la gente ad affrontare insieme un progetto ,abbracciare dei progetti insieme. La città deve essere un ‘vivere sociale’. In questo momento abbiamo un vertice che non riconosciamo e una popolazione che è rassegnata.

Campagna elettorale: come si sta svolgendo ?

I miei amici mi hanno consigliato di fare il ‘porta a porta’, quella dei rapporti di amicizia. Io ho convinto tutti i miei amici a fare campagna elettorale singola, per se stessi.  I miei ‘mentori politici’ coloro che mi stanno educando a questo mondo mi hanno spiegato tante cose, perché  essendo un medico cerco sempre di capire bene le cose, vorrei capire l’essenza per poterla affrontare. La diagnosi. Loro mi hanno spiegato che per ogni 3mila incontri che si organizzano, si può contare su 500 voti, il rapporto è 1 a 6. Questo però nella vecchia politica. Io sto capovolgendo questo rapporto. Vorrei convincere ogni mio amico, ogni persona che mi si avvicina a fare campagna elettorale per se stessi. Perché nel momento in cui dovessi essere eletto  rappresenterò lui, non rappresenterò solo me. Chiunque può riuscire a convincere 10 amici a votare, e quei 10 voti potrebbero essere fondamentali, perché io incontro 250 persone e di conseguenza quel rapporto potrebbe diventare moltiplicativo e non divisorio.

Quali sono quindi le sue sensazioni, i suoi riscontri?

Assolutamente positivi, sono veramente entusiasta. Il mio ego è ormai alle stelle, perché ho scoperto che in questa città moltissime persone mi vogliono bene, ed è quello che io volevo sapere. Ho fatto già due incontri, durante i quali ho incontrato moltissimi amici, gente che non vedevo anche da 10 anni, che sapendo della mia candidatura sono venuti a dirmi che erano vicini e che mi avrebbero aiutato in questa ‘battaglia’ elettorale, e questo per me rappresenta un risultato enorme, inaspettato.

All’inizio della campagna elettorale, Gianni Lettieri ha annunciato che avrebbe coinvolto nella sua giunta Fabio Cannavaro. Lei è molto amico di Cannavaro: potreste ritrovarvi a Via Verdi, sede del consiglio comunale, lei tra i banchi dei consiglieri e lui tra quelli della Giunta. Vi siete sentiti a riguardo?

Conosco bene Fabio, così come tutta la famiglia Cannavaro. Sono dei miei grandi amici, per cui conosco tutta la verità su questa vicenda. Chiaramente Gianni Lettieri ha fatto benissimo a coinvolgerlo. Ovviamente Fabio in questo momento non può svolgere un ruolo politico, però può fare una cosa importantissima con la sua immagine pulita. Io l’anno scorso ero ad Istambul con degli amici, e fuori al nostro albergo c’era una gigantografia di Fabio Cannovaro. Ecco: Fabio rappresenta il volto più bello Napoli, l’immagine vincente. Quando Gianni Lettieri lo ha coinvolto, non lo ha coinvolto perché aveva bisogno di uno specchietto per le allodole. Lui pensa davvero che Fabio Cannavaro sia l’immagine pulita, e può fare tantissimo: ad esempio può stimolare tanti giovani ad intraprendere strade e comportamenti diversi da quelli del ‘camorristuccio’ di turno. Gli ideali di Napoli sono i professionisti, i grandi artisti napoletani, e sono anche i grandi calciatori. Perché il calciatore svolge un ruolo sociale molto importante.

Photo: giannilettieri su Flickr

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