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Elezioni comunali 2016

ELEZIONI NAPOLI 2016 | L'intervista a Brambilla: "Niente proclami, ma programmi a lungo termine"

NapoliToday ha intervistato il candidato sindaco del Movimento 5 Stelle: "Il nostro è un programma a lungo termine. La priorità sarà rimettere a posto i conti del Comune. Bagnoli deve essere di tutti, non un'isola di lusso per pochi"

Matteo Brambilla, 46 anni, nato e cresciuto a Monza, ingegnere energetico laureato al Politecnico di Milano, si trasferisce a Napoli nel 2006 per lavoro e per amore, avendo sposato una donna napoletana. E’ proprio in quell’anno che comincia a frequentare i meet-up partenopei.

Oggi è il candidato sindaco a Napoli del Movimento 5 Stelle. Con lui NapoliToday ha parlato delle imminenti Elezioni Comunali e del presente e futuro della città:

Dott. Brambilla, innanzitutto come è maturata la decisione di candidarsi a Sindaco di Napoli?

“E’ una decisione maturata praticamente in dieci anni, dal 2006 a oggi, da quando sono venuto ad abitare a Napoli nel febbraio 2006 in poi. E’ stato un percorso lungo che mi ha portato adesso a candidarmi, in un contesto storico e temporale della città per il quale gente come me non può più restare a guardare. Per questo credo fosse arrivato il momento di dare la disponibilità ad una mia candidatura, cosa che non ho fatto in precedenza, mandando sempre avanti le persone che pensavo potessero rappresentarmi degnamente come ad esempio fanno Roberto Fico e Paola Nugnes in Parlamento”.

Quali, secondo Lei, sono i punti di forza della città da preservare e su cui puntare per il presente ed il futuro, quali i punti deboli su cui intervenire?

“I punti di forza sono senza dubbio il mare, le bellezze naturali e culturali. Napoli ha tante potenzialità a livello turistico-culturale che vanno preservate. Queste sono cose che resteranno nel tempo. Manca una gestione ed una pianificazione delle cose, per cui sono stati persi posti di lavoro in vari settori, come nel terziario, nel settore industriale. Si è smantellata tutta una rete di eccellenze che Napoli aveva. La città ha perso diverse occasioni perché non c’è stata una pianificazione delle cose. Tra i lati negativi, a parte la criminalità ed il traffico, ci sono i ‘pro’ e i ‘contro’ come in tutte le grandi città, ma sono più i ‘pro’ che mi fanno rimanere a vivere a Napoli”.

Nelle ultime settimane e negli ultimi mesi si è molto discusso del tema Sicurezza. Quali sono, a Suo parere, le azioni da mettere in campo, a livello comunale, considerando che si tratta comunque di una materia di competenza dello Stato centrale?

“Innanzitutto quando parliamo di sicurezza, ci riferiamo anche alla sicurezza degli edifici, delle strade e della percezione di sicurezza che ha il cittadino e tutto questo è di competenza del Comune, così come la Polizia Municipale, che deve essere presente sul territorio. Laddove non è presente, vuol dire che c’è una mancanza nei confronti dei cittadini. Poi c’è tutto un discorso di cosa si può fare per la percezione di sicurezza a livello sociale. E’ molto importante creare dei settori di incontro, a livello sociale, nei quartieri, dare la possibilità di venire fuori alle energie positive, come associazioni, cooperative, comitati. Se le persone non si sentono abbandonate dalle istituzioni, allora la vivibilità della città aumenta”.  

Tra le bellezze della città c'è sicuramente il Lungomare. Qual è il bilancio degli ultimi anni, dopo la pedonalizzazione, e quali le Sue idee per il futuro?

“E’ positivo che il Lungomare sia liberato, poi però deve essere programmato negli orari, nei giorni ed in termini di alternative. Quando si parla di Lungomare, però, spesso si dimentica l’ultima parte della parola che è appunto ‘mare’. Il mare deve essere rivitalizzato e restituito ai cittadini. Servono depuratori che funzionino, una pulizia giornaliera con gli spazzini del mare. La prima risorsa che ha Napoli è il mare e non è concepibile che i napoletani non possano sfruttare questa occasione. Questo sicuramente è un fallimento. Di positivo c’è che è un Lungomare per i cittadini e non per le auto. Andrebbero, però, creati dei percorsi alternativi e delle modalità alternative di spostamento per le persone, altrimenti rimangono slogan che non danno poi il servizio che bisogna dare alla città”.

Trasporto pubblico: come si possono migliorare i servizi ed incoraggiare i cittadini ad utilizzare di meno le auto?

“Prima di tutto creando una governance dei trasporti che sappia governare e pianificare il trasporto pubblico, le infrastrutture e gli investimenti da fare, quindi un mobility manager, che è una figura di riferimento che manca, e un’agenzia per la mobilità, competente, al servizio della pianificazione del trasporto urbano. Serve, poi, l’intermodalità e nodi di interscambio che funzionino. Aumentare il parco bus con minibus elettrici, sostituire i mezzi più vetusti e riqualificare quelli esistenti, sempre nell’ottica dell’elettrificazione. A questo va aggiunto un piano regolatore della ciclabilità, con piste ciclabili, car sharing e bike sharing, finalmente funzionanti, sempre in interscambio con le altre modalità”.

Per l'economia della città, fondamentale sarà il rilancio di Bagnoli e del Porto. Come immagina il futuro di queste due aree?

“A queste due aree aggiungiamoci anche Napoli Est che deve essere un volano per la ricerca e lo sviluppo tecnologico, per l’innovazione e la green economy. Questo deve diventare quel polo, previa bonifica e screening epidemiologico di tutta l’area che, nonostante sia un Sito di interesse nazionale dal 98’, non è stata bonificata. Si sta parlando di interventi che aspettano ormai da anni di essere attuati con fondi europei. Bagnoli, poi, deve essere restituita agli abitanti di quella zona e alla città come un polo turistico-attrattivo-ludico e non deve diventare occasione di speculazione per privati, come probabilmente sta succedendo e come ci auguriamo non accada nel prossimo futuro. Bagnoli ha una vocazione turistica e deve essere quello, non può diventare un’isola di lusso per pochi, ma un’area protetta, per tutti. Noi chiediamo una spiaggia libera per tutti, un arretramento di Città della Scienza, che non si costruisca più nella zona rossa, che ci sia un piano di emergenza della zona flegrea che non esiste e che è un obbligo del Comune. Sul Porto, come Movimento 5 Stelle, lo abbiamo attenzionato in tutti questi anni. Deve rappresentare un volano commerciale e turistico. Dal punto di vista commerciale è stato abbandonato negli ultimi anni. Tre anni di commissariamento hanno indebolito il Porto e ridotto i posti di lavoro. Insieme al mare, il Porto deve essere il volano per rilanciare quella parte della città”.

Quali saranno i primi provvedimenti che adotterà nel caso in cui sarà Lei il nuovo Sindaco di Napoli?

“Noi non facciamo proclami sui primi provvedimenti, ma abbiamo un programma a lungo termine. Quando noi entreremo, come prima cosa, andremo ad aprire il libro dei conti per capire la situazione che ci lascerà in eredità il sindaco attuale, poiché si parla di 1 miliardo e 600 milioni di deficit che andranno innanzitutto risanati e poi si potrà mettere mano alla progettualità della città futura che vogliamo. La nostra priorità, quindi, sarà rimettere a  posto i conti e ridurre l’indebitamento del Comune”.

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