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Martedì, 30 Aprile 2024
Politica Pomigliano d'arco

Di Maio presenta il suo libro a Pomigliano: "Noi seri, Renzi e Salvini irresponsabili"

Tutto esaurito per il ministro degli Esteri al Teatro Gloria, dove ha presentato 'Un amore chiamato politica'

È il giorno di Luigi Di Maio a Pomigliano. Tutto esaurito per il ministro degli Esteri al Teatro Gloria di via Carlo Poerio, tornato nella sua città natale per presentare 'Un amore chiamato politica', il libro in cui racconta i suoi ultimi anni nel Movimento 5 Stelle.

Ad accoglierlo, all'esterno dell'edificio, uno striscione con la scritta 'Libertà per Zaki. Giustizia per Regeni', ma Di Maio è entrato insieme all'onorevole del Pd Francesco Boccia da un ingresso laterale evitando chi gli chiedeva un intervento deciso nei riguardi del governo egiziano. Nelle primissime file, tra i 700 spettatori, anche i genitori e gli amici di una vita.

Sono molti i punti sui quali Luigi Di Maio è intervenuto nel corso della presentazione del libro, intervistato da Lucia Annunziata. “In questo teatro – ha esordito dal palco – ho fatto la mia prima assemblea d'istituto quando ero rappresentante degli studenti al liceo". "Questa città – ha detto Di Maio raccogliendo gli applausi della platea – ha rappresentato sempre un laboratorio, mi ha dato grandi insegnamenti e ricchezza e questo libro serve per unire i puntini del passato".

Il Sud e il Recovery plan

"Il Sud ha a disposizione 100 miliardi di euro con il Pnrr, ma servono progetti e spesa entro certi tempi. Io su questo sono molto preoccupato. Il problema sono le risorse umane degli enti locali", ha spiegato il ministro, facendo eco anche alla criticità dello scarso numero di dipendenti comunali sollevata oggi dal sindaco di Napoli Gaetano Manfredi.

Il Quirinale e la “truffa di Salvini e Meloni”

"Se noi dobbiamo eleggere un Presidente della Repubblica lo dobbiamo eleggere per 7 anni, non esistono mandati a tempo determinato – ha detto poi a proposito del successore di Mattarella – Oggi i partiti non stanno guardando al Quirinale, c'è solo chi vuole andare a votare prima o dopo. Questo è il metodo peggiore che ci possa essere". "Dobbiamo eleggere un Presidente della Repubblica che sia garante dell'unità nazionale. Ho visto questa candidatura di Berlusconi al Quirinale, quella è una grandissima truffa che stanno facendo Salvini e Meloni ai danni di Berlusconi. Berlusconi deve stare attento – ha aggiunto ancora – perché quelli che lo fregheranno saranno proprio loro".

Il giudizio su Renzi

Impietoso il giudizio su Matteo Renzi. "Vedo sempre questo tentativo di demolire. Renzi è un demolition man, gode quando distrugge. Lo facesse a casa sua, ma non con i Governi della Repubblica. Il Governo Conte II – ha ricordato ancora Di Maio – è caduto in piena terza ondata. La Bulgaria è il Paese al mondo dove si muore di più di Covid e sono alla terza tornata elettorale perché non riescono a fare un Governo. Sono stato criticato per aver detto che è da pazzi fare elezioni anticipate, ma se votiamo a febbraio noi un Governo non lo vediamo prima di luglio. E da quelli che mi hanno dato dell'irresponsabile e dell'antiscienza, come i renziani, ci siamo visti in piena terza ondata staccare la spina al Governo". "Penso che Matteo Renzi ce lo ritroveremo a breve nella coalizione del centrodestra", ha poi aggiunto a proposito dei "due Matteo", Renzi e Salvini. "Sono loro che hanno fatto cadere i Governi. Noi abbiamo provato a costruire Governi della Repubblica, anche in fase pandemica, e gli irresponsabili erano i Matteo di turno. Per fortuna ce ne sono solo due".

"Noi seri sui no vax, non come la Lega"

"Non è stato semplice per alcune parti minoritarie del Movimento 5 Stelle affrontare il tema dei vaccini contro il Covid. Avevamo consiglieri regionali, parlamentari che sono passati al misto e sono diventati leader dei no vax. Io già da leader politico non volevo candidarli, questo lo rinfaccio sempre a chi mi convinse". "Avete visto il consigliere regionale barricato nella Regione Lazio, un nostro ex – ha ricordato Di Maio – è andato al bar della Regione e non l'hanno fatto entrare perché non aveva il green pass, e ha sospeso l'occupazione perché non aveva da mangiare. Avevamo nel passato persone del genere, ma la forza di una forza politica è schierarsi con la serietà nei momenti di difficoltà, non come la Lega che soffia sui no vax".

Le parole di Francesco Boccia su Renzi e De Luca

Anche il responsabile enti locali del Pd Francesco Boccia ha toccato alcuni dei punti citati da Di Maio. "Il Conte II è caduto perché Renzi a un certo punto, ossessionato dall'alleanza Pd-M5s, ha immesso nel sistema la cicuta. Lo ha fatto con le liste fatte nel 2018, con la legge elettorale e la possibilità per tutti i partiti di fare le liste in quel modo – ha spiegato – Vi sembra normale che una persona fa una scissione di un partito 48 ore dopo aver fatto nascere un Governo? Dal partito che gli aveva consentito di sedere in Senato? Se 38 persone hanno tradito il Pd c'è poco da fare. Era la sua convinzione di sopravvivere politicamente facendo saltare l'alleanza Pd-M5s".

E su De Luca: "Vincenzo De Luca è stato nella sua vita un ottimo amministratore. Nella prima fase è stata dura discutere con De Luca perché Enzo aveva l'approccio di chi diceva 'la Campania sono io' e questo approccio non può averlo nessuno, nessun presidente di Regione e nessun sindaco. Ma era anche un approccio dettato dalla disperazione connessa alla situazione della sanità campana. Lui ha preso una sanità sprofondata di debiti, ha iniziato a risanarla, è uscito dalla fase di risanamento e di questo gli va dato atto". "I suoi spigoli – ha poi aggiunto Boccia – gli facevano fare alcuni proclami che in realtà si traducevano i atti e azioni che venivano fatti perché il Governo centrale trasferiva. I ventilatori polmonari li abbiamo portati noi qui, ma anche in Lombardia. Poi non è che se un presidente di Regione fa la battuta in salernitano o in varesino è più simpatico".

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