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Why Not, la Corte d'Appello ribalta la prima sentenza. De Magistris: "Avevo visto lungo"

Accolto l'atto di appello proposto dall'attuale sindaco di Napoli. Giudicata illecita la revoca del processo Poseidone e l'avocazione del processo Why Not all'allora P.M. De Magistris. "Ho amarezza nel cuore ma oggi mi sento ripagato"

Ieri sera la Corte di Appello di Salerno presieduta dal Presidente Dr. Massimo Palumbo ha parzialmente riformato - accogliendo nella sostanza l’atto di appello proposto dalla sola parte civile Luigi de Magistris (difeso dagli Avvocati Stefano Montone ed Elena Lepre) - la sentenza emessa dai Giudici di primo grado del procedimento c.d. Scontro tra Procure, che aveva assolto tutti gli imputati per l’illecita revoca del procedimento Poseidone e l’illecita avocazione del procedimento Why Not all’allora Pubblico Ministero Luigi de Magistris.

“Esprimo grande soddisfazione per il fatto che, seppur a distanza di così tanto tempo e seppur con tante ingiustizie che ho dovuto subire, la Corte d'appello di Salerno abbia riconosciuto la responsabilità per il delitto di abuso d'ufficio a carico del Procuratore Aggiunto di Catanzaro Salvatore Murone, con il concorso del Senatore di Forza Italia GianCarlo Pittelli e dall’allora Sottosegretario del Ministero delle attività produttive, Giuseppe Galati, dell’Avvocato Generale facente funzioni di procuratore Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Catanzaro, Dolcino Faviin concorso con l’imprenditore della Compagnia delle Opere Antonio Saladino che utilizzarono le istituzioni, nelle condotte loro contestate, per sottrarmi illecitamente le inchieste Why Not e Poseidone", commenta il sindaco di Napoli. 

"Da oggi abbiamo la prova che quelle indagini, che riguardavano i rapporti tra criminalità organizzata, istituzioni, politica e massoneria deviata, che arrivavano fino al cuore dello Stato, mi furono illecitamente sottratte, affinchè non arrivassi alla verità e non mi si consentisse di fare le doverose indagini che svolsi nell'esclusivo adempimento delle norme costituzionali e nel rispetto della legge. Ho tanta amarezza nel cuore, ma oggi lo Stato, anche se in parte, mi ha ripagato con una sentenza cosi importante". 

"Voglio ringraziare il mio Avvocato Elena Lepre per il lavoro encomiabile svolto al mio fianco in questi anni“

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