De Magistris: "Punto a candidarmi alla guida del Paese. Europee e Regionali momenti del progetto"
Il Sindaco di Napoli ha rilasciato una lunga intervista al settimanale L'Espresso
"Vuole la sincerità? Il mio obiettivo è candidarmi alla guida del Paese. Machiavellicamente parlando, le elezioni Regionali ed Europee sono due momenti del progetto. A Palazzo Chigi potrò avere gli strumenti con cui attuare veramente la Costituzione repubblicana, che da 70 anni viene al massimo difesa e spesso svuotata". Così Luigi de Magistris ha risposto alla giornalista de "L'Espresso" Stefania Rossini, nel corso di una lunga intervista rilasciata al noto settimanale.
Il Sindaco di Napoli ha illustrato il suo progetto politico nazionale, che avrà come primo importante appuntamento quello del 1° dicembre prossimo al Teatro Italia di Roma con l'evento #oltreledisuguaglianze.
Il primo 'tagliando' alle urne, però, potrebbe arrivare già in primavera, in occasione delle Europee: "Mi candiderò soltanto se prima si costruisce qualcosa di veramente innovativo che passi attraverso i territori, i beni comuni, i comitati, gli amministratori, i militanti, le associazioni, i movimenti. Stavolta, rispetto al 2009, lascerei subito il posto al secondo eletto".
Nel 2020, poi, la possibile sfida con De Luca per la corsa a Palazzo Santa Lucia: "Candidarmi alla Regione è inevitabile. Mi ci costringe l’atteggiamento del governatore De Luca, talmenteostile da non permettere neanche un minimo di dialogo istituzionale. Se mi sentirò appoggiato da una fortespinta popolare, lo sfiderò con il solo rammarico di lasciare Napoli un anno prima della fine del mandato".
A quali potenziali 'compagni di viaggio' guarda il progetto politico di demA? "Nella mia candidatura c’è il progetto di un fronte democratico. Niente recinti vetusti, però, niente aggregazioni composte da persone che hanno la sindrome visiva della sconfitta. Una coalizione che punti sulla rivoluzione, come rottura del sistema, ma anche sulla capacità di governo, può richiamare tutti quelli che hanno l’orticaria a stare con Salvini, l’uomo che spinge a odiare gli oppressi e ad amare gli oppressori".
De Magistris confida anche nella sua capacità di leadership: "Riconosco di avere carisma, di essere un punto di riferimento. L’ho capito quando facevo il magistrato e lo noto ancora adesso. È una cosa di cui vado umilmente orgoglioso, è una responsabilità che toglie il fiato ma che motiva ad andare avanti".
"Se Salvini si definisce capitano, quando arriverò a guidare il Paese io sarò il subcomandante, perché il comandante è il popolo, come recita l’articolo 1 della Costituzione. Penso che in una vita precedente devo aver combattuto per qualche causa, perché sento in me una forza che non mi fa smettere di lottare per la giustizia", conclude il Sindaco di Napoli.