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Covid, Napoli si smarca dalla Regione. De Magistris: "Ordinanza perfettamente legittima"

"La nostra ordinanza attua meglio le prescrizioni sanitarie ed è passata anche attraverso una chiara interlocuzione con il presidente del Consiglio Conte”, spiega il sindaco di Napoli

Un'ordinanza non solo legittima, ma doverosa. Così Luigi de Magistris all'indomani dei provvedimenti intrapresi dal Comune di Napoli, che ha spezzato il percorso fin qui condiviso con la Regione Campania in fatto di restrizioni per il Coronavirus, permettendo tra le varie cose ai negozi di ripristinare gli orari pre-lockdown.

La nostra ordinanza “attua meglio le prescrizioni sanitarie ed è passata anche attraverso una chiara interlocuzione con il presidente del Consiglio Conte”, spiega de Magistris. Conte giovedì scorso ha – spiega il sindaco di Napoli – “preso coi sindaci delle Città metropolitane l'impegno a intervenire e a chiarire dal punto di vista normativo questa materia”.

Nell'intesa trovata con Conte c'è la centralità del ruolo dei sindaci nella Fase 2 – ha aggiunto Luigi de Magistris – ed è stato espressamente affrontato il tema della legittimità dell'intervento del sindaco con ordinanze nell'ambito ovviamente della cornice di attuazione delle prescrizioni sanitarie”.

Dialogo con la Regione, ma stop a prevaricazioni

Non c'è da impuntarsi sulla mezz'ora prima o mezz'ora dopo. La nostra ordinanza entra in vigore l'1 giugno, quindi se nelle prossime ore da parte della Regione ci sono richieste ed esigenze particolari che ci vuole sottolineare, noi siamo pronti a dialogare e a trovare un'intesa”. De Magistris si dice quindi aperto al dialogo, ma sottolinea che “è finita la stagione in cui le Regioni dall'alto decidono. Si deve rimettere al posto la Costituzione perché è in gioco la tenuta democratica del Paese, la funzione costituzionale dei sindaci che, eletti direttamente dal popolo, sanno come bisogna attuare al meglio le prescrizioni sanitarie e come far meglio ripartire le attività sociali, culturali ed economiche delle città”.

La nostra leale collaborazione – ha proseguito Luigi de Magistris – è dimostrata dal fatto che ieri ci siamo presentati alla riunione del Comitato per l'Ordine e la sicurezza con una bozza dell'ordinanza mentre la Regione aveva emesso la sua pochi minuti prima dell'incontro. Il nostro comportamento è stato ineccepibile dal punto di vista politico, istituzionale e giuridico”. Il tutto mentre dallo scoppio dell'epidemia sanitaria “dalla Regione non è mai arrivata una telefonata, un tentativo di trovare un'intesa o di avere un suggerimento dal sindaco della città capoluogo”.

Il post Facebook per spiegare l'ordinanza

"È necessario un patto per Napoli, non scritto, tra cittadini, operatori economici ed istituzioni tutte per affrontare insieme la pandemia sanitaria e l'epidemia sociale ed economica. L'amministrazione si fida dei napoletani. La nostra visione è di rilanciare insieme la città". È quanto su Facebook aveva scritto in mattinata Luigi de Magistris, ad illustrare sinteticamente l'ordinanza emessa ieri dall'amministrazione comunale. Si tratta di un provvedimento che in parte contraddice quanto stabilito sempre ieri dalla Regione, con tanto di apertura dei locali della movida secondo gli orari consentiti prima dell'emergenza.

L'obiettivo del sindaco è "rafforzare la prevenzione sanitaria e rilanciare attività sociali, culturali ed economiche" della città, questo visto anche il fatto che "I Sindaci hanno visto riconosciuto dal Presidente del Consiglio, nella riunione di giovedì, il loro diritto-dovere di intervenire con provvedimenti, in questa fase 2, per la necessaria rinascita dei loro territori".

I provvedimenti riassunti dal sindaco

Così sul social network lo stesso sindaco a riassumere quanto stabilito:

1) Concessione - immediata e a burocrazia zero - di maggiore occupazione di suolo pubblico gratuito per le attività commerciali.

2) Utilizzazione di spazi ulteriori - fino ad ora non utilizzati - per le attività commerciali (giardini, aree abbandonate, spazi all'aperto, ecc.).

3) Pedonalizzazione di aree della città - iniziando con alcune - per consentire, da un lato, di camminare ed intrattenersi con minore rischio di assembramento, dall'altro lato, alle attività commerciali di avere spazi esterni di cui prima non potevano godere.

4) Possibilità di contrarre matrimoni ed unioni civili nei luoghi desiderati dagli sposi, anche sul mare. In tal modo è consentito anche, all'aperto, di rimettere in moto il mondo del wedding ad oggi fermo.

5) Modalità di fruizione per i prossimi giorni delle spiagge pubbliche napoletane che non chiudiamo a differenza di altre città.

6) Apertura dei siti museali e delle aree di interesse monumentale.

7) Ordinato l'apertura di luoghi strategici della nostra città, altri ne seguiranno, per consentire alle persone di avere più luoghi in cui andare e quindi non concentrarsi solo su alcuni: dal Bosco di Capodimonte all'Ippodromo di Agnano, dalla Floridiana all'ex Area Nato.

8) Consentito nei parchi di circolare con biciclette, pattini e monopattini, di poter somministrare e consumare cibi e bevande (con obbligo, sanzionato con multa di 100 €, di mantenere pulito).

9) Ripristinare gli orari di chiusura degli esercizi commerciali in vigore fino a prima del lockdown, con possibilità di apertura no stop nei luoghi in cui non vi siano abitazioni.

Aggiornamento: la risposta di De Luca

“Tale provvedimento - scrive De Luca - è palesemente illegittimo, non soltanto per carenza di potere - in quanto assume a proprio presupposto una situazione di crisi epidemiologica che coinvolge l’intero territorio regionale e detta disposizioni i cui effetti si riverberano ben oltre i confini del territorio comunale - ma altresì e soprattutto per violazione di legge. In particolare per evidente violazione della norma di cui all'articolo 3, comma 2 del decreto-legge numero 19 del 2020, convertito con modificazioni dalla legge numero 35 del 2020, a tenore del quale “ 2. I Sindaci non possono adottare, a pena di inefficacia, ordinanze contingibili e urgenti dirette a fronteggiare l'emergenza in contrasto con le misure statali e regionali, ne' eccedendo i limiti di oggetto di cui al comma 1”.

La chiamata alla responsabilità

"Responsabilizzazione e non colpevolizzazione delle persone - è la linea esplicita del sindaco - Però chi sbaglia paga, perché mortifica la responsabilità e la correttezza di tanti. Si devono scongiurare assembramenti. Fondamentale sarà anche il sostegno delle forze di polizia. Le attività commerciali devono concorrere alla sicurezza e tenere con decoro e mantenere pulite le aree loro assegnate. In mancanza scatteranno sanzioni e revoche. Le Istituzioni tutte devono cooperare in maniera leale tra loro".

"Napoli, con il suo popolo - spiega Luigi de Magistris - può dimostrare al mondo di saper coniugare diritto alla salute e diritto alla vita, con la ripresa delle relazioni sociali, dell'economia e del lavoro. Sempre con il corretto rispetto delle prescrizioni sanitarie. Il nemico non è il napoletano, il cittadino, il giovane, il commerciante o i Sindaci sinora abbandonati, senza più un euro in cassa. Il nemico è il virus che la nostra città ha affrontato benissimo; il nemico è il dramma sociale, economico e lavorativo che può causare dalle nostre parti più morti del covid19; il nemico è la criminalità che approfitta se il Governo è lento. Napoli lotta, resiste e combatte. Vinceremo la sfida se, uniti, avremo la voglia di di vincere la battaglia della vita".

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