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Politica

De Luca tuona: "Sud a un passo dalla tragedia. Il Governo intervenga subito"

"Permanendo questa nullità di forniture, non potremo fare altro che contare i nostri morti", spiega il Governatore campano in una lettera aperta inviata al Governo, nella quale elenca tutte le carenze delle attrezzature che ci sono nella nostra regione

Vincenzo De Luca ha indirizzato al Presidente del Consiglio, al Ministro della Salute, al Ministro degli Affari Regionali e al Ministro per il Sud una lettera aperta che riceviamo e pubblichiamo, a cui fa seguito una tabella con tutte le carenze ospedaliere.

"La comunicazione di questi ultimi giorni relativa alla epidemia è gravemente fuorviante. Il richiamo a numeri più contenuti di contagio al Nord, rischia di cancellare del tutto il fatto che non solo la crisi non è in via di soluzione, ma che al Sud sta per esplodere in maniera drammatica. I prossimi dieci giorni saranno da noi un inferno. Siamo alla vigilia di una espansione gravissima del contagio, al limite della sostenibilità. La prospettiva, ormai reale, è quella di aggiungere alla tragedia della Lombardia quella del Sud. Per noi è questione di ore, non di giorni. Abbiamo fatto con migliaia di operatori, sforzi giganteschi per poter reggere. Ma non si può scavare nella roccia con le mani nude. Dobbiamo registrare il fatto che dal punto di vista delle forniture essenziali per il funzionamento dei nostri ospedali, in queste settimane da Roma non è arrivato quasi nulla. Il livello di sottovalutazione è gravissimo. Non si è compreso che gli obiettivi strategici sono due: contenere il contagio al Nord; impedire la sua esplosione al Sud. In queste condizioni, ci avviamo verso una tragedia doppia. Il quadro riassuntivo, per noi, è contenuto in questo prospetto allegato. Dopo aver creato decine di posti letto nuovi per la terapia intensiva, rischiamo di non poterli utilizzare per mancanza di forniture essenziali. Zero ventilatori polmonari; zero mascherine P3; zero dispositivi medici di protezione. A fronte di un impegno ad inviare in una prima fase 225 ventilatori sui 400 richiesti, e 621 caschi C-PAP, non è arrivato nulla. Questi sono i dati. E dunque, non si può non rilevarlo in maniera brutalmente chiara. So che la situazione è difficile per tutti. Non voglio alzare i toni. Ma non posso non dire che per quello che ci riguarda, ci separa poco dal collasso, se il Governo è assente. Mi auguro che almeno i numeri rendano evidente la drammaticità della situazione. Si rischia di vanificare un lavoro gigantesco che ci ha consentito di reggere, in una realtà della cui complessità non è il caso di parlare oltre, e di offrire anche al Paese una terapia farmacologica utile. Permanendo questa nullità di forniture, non potremo fare altro che contare i nostri morti".

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TABELLA RIASSUNTIVA

QUADRO DELLE ATTREZZATURE

ATTREZZATURA

RICHIESTO

CONSEGNATO

VENTILATORI T.I.

253

0

VENTILTORI SUB INTENSIVA

350

0

CASCHI CPAP

1000

0

MASCHERE TOTAL FACE

2600

0

TUBI ENDOTRACHEALI

150000

0

QUADRO DEI DPI (FABBISOGNO SETTIMANALE)

DPI

RICHIESTO/SETT​.

CONSEGNATO

MASCHERINE FFP3

125000

450

MASCHERINE FFP2

125000

45000

GUANTI

250000

22000

OCCHIALI

1000

832

TUTE

50000

2000

de luca regione-2

Lettera Urgente al PCM Ministri Salute, AA.RR. e SUD-25.3.20-1.pdf-2

Morto primo medico di famiglia a Napoli

Primo decesso in Campania tra i medici di famiglia. A darne notizia ufficiale è Barbara Preziosi (Italia Viva): "Sono appena stata informata del fatto che anche i medici di famiglia di Napoli hanno iniziato a pagare un altissimo tributo. Alla famiglia del dottor Nino Autore va il nostro abbraccio sincero. Ancora una volta mi trovo a denunciare l’assurdità di una situazione nella quale i nostri medici di medicina generale sono ignorati dalle autorità sanitarie, che non forniscono loro le dovute protezioni individuali. Mascherine e guanti sarebbero l’equipaggiamento minimo per sostenere chi mette a rischio la propria vita al servizio della salute pubblica. Senza considerare che proteggere i medici di famiglia dal contagio significa anche proteggere i cittadini e frenare la catena del contagio". Lo afferma la coordinatrice provinciale di Napoli di Italia Viva Barbara Preziosi. 

"Ciao papà. Hai messo la salute degli altri prima della tua. Hai continuato a lavorare come medico di famiglia fino all'ultimo, la tua passione più grande. Così come mi hai insegnato a vivere e come mi hai permesso di fare sempre, supportandomi sempre negli studi e nella carriera. Il virus ti ha portato via da noi in una settimana, senza darci il tempo di capire, realizzare. Io ero lontana e non ti vedevo da tanto a Roma per lavoro. Mi mancherai sempre e ogni giorno perché avevamo un rapporto simbiotico, unico e speciale: puro amore. Grazie per tutto, sei il mio angelo e il mio grande esempio di vita. Sarai sempre qui con me", è il post della figlia, Cristina Autore, giornalista televisiva. Autore aveva uno studio al Vomero.

VIDEO DI SCAMPIA DESERTA DAL DRONE

"Trenta i medici morti in Italia, di cui 17 medici di famiglia"

"Ancora una volta in questo mese drammatico mi trovo ad esprimere le mie condoglianze alle famiglie di colleghi della medicina generale deceduto per aver contratto il Coronavirus. Come presidente dell’Ordine dei Medici di Napoli, alla famiglia del collega Gaetano Autore va il mio più sentito abbraccio, come la mia vicinanza a tutti gli altri presidenti degli Ordini dei Medici d’Italia che si trovano ormai quotidianamente nelle mie stesse condizioni". Così il segretario Generale FIMMG Silvestro Scotti. "Sono trenta i medici morti in Italia - ricorda Scotti - di cui 17 medici di famiglia. Tra tra ieri e oggi, dei 6 medici morti ben 5 sono medici di famiglia. Questo dovrebbe far riflettere le Istituzioni Sanitarie, i medici vanno protetti e nessuno può sentirsi in pace con la coscienza se continua ad esporre medici e personale sanitario senza protezioni individuali e organizzative. È ormai evidente che per la medicina di famiglia il tempo sta finendo. Vogliamo sperare che la dematerializzazione delle ricette, il triage telefonico prima di ogni visita ambulatoriale o domiciliare (per noi e per i colleghi medici dei distretti specialisti) come tutte le soluzioni che stanno partendo compreso il consulto a distanza, il video consulto, le consulenze specialistiche telefoniche, possano servire a fermare questa strage. Purtroppo però ogni giorno mi chiedo se ho dimenticato qualcosa, se potevo fare, pensare o agire qualcosa di più. Sento forte questa domanda dentro di me altrettanto forte il desiderio di continuare a cercare delle soluzioni. Voglio sperare dal profondo del mio cuore che questa stessa condizione riguardi tutti quelli che hanno più di me responsabilità direzionali e di governance a tutti i livelli e che soprattutto valutino se ognuno di loro ha fatto tutto quello che poteva per tutti gli attori della nostra sanità, perché se non fosse così siamo di fronte ad una strage di Stato".

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