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"Risolvono la questione meridionale con l'eutanasia": polemiche sulle autonomie differenziate

Per il presidente di Svimez Adriano Giannola "è grave che non si parli del fatto che alcune regioni del Nord si stiano facendo 'stato' in maniera suadente, a saldi invariati"

"Siamo al punto in cui quelli del Nord risolvono la questione meridionale per eutanasia" : non usa mezzi termini Adriano Giannola, presidente Svimez, il maggior centro di raccolta ed esame dei dati sul Mezzogiorno, intervenendo all'incontro organizzato a Palazzo Partanna dagli industriali napoletani su "Autonomia differenziata: il percorso possibile". "È grave che a pochi giorni dalla conclusione dell'iter di attuazione dell'autonomia differenziata la gente non ne parli, distratta come è da campagne di disinformazione di massa come quella sugli immigrati - ha proseguito Giannola - nel frattempo le regioni del Nord si fanno stato in maniera suadente, a saldi invariati, e l'Italia da Paese torna ad essere espressione geografica".

"Risolvono la questione meridionale con l'eutanasia": polemiche sulle autonomie differenziate (foto De Cristofaro)

"Ci si sta muovendo su un terreno scivoloso - avvisa il costituzionalista Cesare Mirabelli, già presidente della Corte Costituzionale - sì all'autonomia, ma a condizione che si salvaguardi l'unità sostanziale del Paese e l'equità nella distribuzione delle risorse, che non può tenere conto solo della spesa storica, e si riservi allo Stato il potere di intervenire per dare o mantenere un indirizzo unitario".

Come annunciato dal presidente Vito Grassi,  da domani sarà disponibile sulla pagina web dell'Unione Industriali di Napoli, una proposta di attuazione dell'autonomia differenziata che vuole essere base di discussione "politica", per impedire che l'eutanasia del Mezzogiorno sia definitivamente portata a termine.  Applausi in sala per il giornalista Marco Esposito, che ha spiegato come, ai fini della terminazione di fatto dei livelli di prestazione, un disabile al Sud finisce per valere meno di uno del Nord. Conclusioni affidate al rettore Gaetano Manfredi che ha avvisato sul rischio dell'espropriazione dei poteri del Parlamento quale organo costituzionale della rappresentanza popolare, garanzia della nostra democrazia, tagliato completamente fuori dal processo in atto

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