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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Chiaiano ancora in protesta: "Ci hanno dichiarato guerra"

In 1500 in corteo contro l'ampliamento della discarica. "Non siamo noi i violenti, siamo cittadini per bene, ma ci hanno dichiarato guerra e ci difenderemo". Il consigliere Poggiani: "Qui camorra e Stato vanno ancora a braccetto"

Si manifesta ancora a Chiaiano. Ieri in strada i cittadini di Marano, Mugnano e della Municipalità di Chiaiano, per un corteo che è partito dalla fermata della metropolitana, per poi percorrere Mugnano e fermarsi in assemblea a Marano, alla Rotonda “Titanic” (Rosa dei Venti) sede del Presidio Permanente contro la discarica. Questa volta a rispondere all’appello del Comitato Civico Cambiamo Mugnano, della Rete Commons e del Comitato del Presidio Permanente contro la discarica sono stati in 1500, rispetto alla precedente manifestazione del 13 luglio, meno di dieci giorni fa, l’adesione alla protesta contro l’ampliamento del sito di sversamento e l’ipotesi di apertura di altre due discariche nel comprensorio è addirittura triplicata. Non è difficile immaginare che i numeri siano destinati a crescere ancora.

Una manifestazione assolutamente pacifica, che ha visto la partecipazione di intere famiglie di residenti, con bambini ed anziani al seguito. A vederla dall’esterno sembrava persino festosa, ma questi cittadini non hanno scordato la lezione del 2008, le cariche e gli scontri e, affermano, sono pronti a difendere il diritto alla salute dei loro figli costi quel che costi. “Siamo stanchi delle promesse non mantenute” dicono i rappresentanti dei comitati cittadini dalla testa del corteo “Berlusconi e poi Cesaro avevano assicurato alla popolazione dell’area nord di Napoli che la discarica sarebbe stata chiusa entro il 30 giugno 2011 e prima ancora avevo promesso che si sarebbe trattato di un sito a norma, non pericoloso per la popolazione e che non avrebbe creato alcun problema, invece la sera qui non si può respirare. Non ci vuole molto a capire che si tratta di esalazioni pericolose. Negli ultimi 5 anni c’è stato un aumento delle malattie tumorali in zona che si attesta al 10% per gli uomini e addirittura al 14% per le donne. Ci hanno preso in giro una volta, non glielo permetteremo più”.

La protesta di Chiaiano - Foto V. Graniero

I cittadini hanno sfilato con cartelli e bandiere esplicativi più di cento discorsi: “Vendesi appartamento con giardino e terrazzo a 500 euro (trattabili) per ampliamento discarica”, “A Bossi: noi la lezione l’abbiamo imparata per questo impediremo che la discarica sia ampliata” e ancora “Dateci un po’ di ossigeno, ce stamm’ facenn’ l’areosol ‘e munnezza”. Fantasiosi, ma certamente incisivi sul messaggio da veicolare: a qualunque costo i residenti difenderanno questo territorio da nuovi abusi. Anche gli amministratori delle cittadine sono presenti al corteo, ma quando inizia l’assemblea saranno i cittadini a rivolgersi a loro con tono di monito “Non restate da parte, non abbiate paura di venire qui a prendere a posizione pubblicamente, a che serve conservare la poltrona in una città che molto presto sarà morta?”. Parole dure di una popolazione stremata dal sacrificio troppo grande che le è stato imposto, senza alcuna tutela.

I nuovi siti individuati infatti (Cava Liccardo, a ridosso del Poggio Vallesana di Marano e Cava Zara, nel territorio di Chiaiano) dovrebbero essere allestiti a breve per contenere centinaia di migliaia di FOS (la frazione organica stabilizzata), ma i cittadini temono che ancora una volta ci finirà dentro il percolato vero e proprio. Del resto, se la storia insegna, le paure sono fondate. Parte della discarica già in uso è stata posta sotto sequestro e tantissime sono le gravi infrazioni rilevate.

Non abbiamo più niente da perdere, le case comprate con tanti sacrifici sono terribilmente svalutate, ci stiamo ammalando e siamo prigionieri in casa a causa dei miasmi che la sera avvelenano l’aria. Ci resta solo il nostro corpo e con quello faremo scudo contro le ruspe, quando arriveranno. Ci hanno dichiarato guerra e noi ci difenderemo. Non siamo violenti, siamo semplici cittadini. Non abbiamo armi, ci resta solo il nostro corpo e abbiamo paura, ma la volontà di rendere fieri un domani i nostri figli per averli difesi è più forte di tutto” sono state queste le parole di Egidio Giordano, del Comitato Civico Cambiamo Mugnano. Anche il consigliere dell’ottava municipalità Ivo Poggiani non utilizza mezzi termini “Qui camorra e Stato vanno ancora a braccetto, tocca a tutti noi spezzare questo legame e non ci tireremo indietro”.

La manifestazione si conclude con i comitati che danno appuntamento a tutti i cittadini per mercoledì 27 alle ore 19 al presidio. E mentre l’assemblea si scioglie nell’aria si diffonde il nauseabondo odore che proviene dalla discarica. La protesta è appena cominciata.

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