La Radiazza, il bilancio di Gianni Simioli sulla trasmissione cult
"Serve ancora farla?", si chiede lo speaker di Radio Marte. Che intanto ringrazia chi in questi anni ha partecipato
"La Radiazza è uno zainetto che mi porto sempre dietro e che contiene tutte le cose di cui ho bisogno". Gianni Simioli parla sui social della sua creatura, che ripartirà - non si sa ancora quando - su Radio Marte. Lo speaker spiega cosa gli è utile, cosa lo fa star bene, cosa la trasmissione ormai cult gli ha dato nel corso degli anni: "Comunicare, farmi ogni giorno nuovi amici che mi fanno sentire meno solo" e anche "sostenere la musica, la cultura, la meraviglia e le storie belle e brutte della mia terra".
"Sono ormai dieci anni che è così. Era il 10 ottobre del 2010 quando Paolo (Serretiello) mi diede la possibilità di poterla fare a modo mio e mettere in pratica l’idea di riportare in onda una radio che somigliasse a me che mi vanto di somigliare a Napoli: libera, esagerata, qualche giorno amabile un altro detestabile", prosegue Simioli.
"Devo molto ai tanti che in questo decennio l’hanno cresciuta e arricchita e che mi auguro presto di ringraziare pubblicamente. Intanto - conclude Gianni Simioli - come tutte le volte che da dieci anni arriva settembre e dovrei ricominciare, mi faccio sempre la stessa domanda: serve ancora farla? Gli ascoltatori di Radio Marte non si saranno stancati? Non sarebbe ora di svuotare questo zainetto e ricominciare da zero un nuovo percorso? Non so ancora quando vi darò il buongiorno ma so già che comunque vada dovrò dirvi grazie per sempre. A presto".