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Sabato, 20 Aprile 2024
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Il 'suocero di Genny' ai magistrati: “Chiedano più Stato anziché criticare Gomorra”

Il lungo post Facebook di Gianfranco Gallo si inserisce nel contesto delle recenti polemiche a proposito della serie, che secondo alcuni avrebbe sulle fasce più giovani una forte e negativa influenza

Gianfranco Gallo, attore che nella serie Gomorra interpreta il boss trapiantato a Roma Giuseppe Avitabile, attacca le dichiarazioni dei magistrati a proposito della fiction di Sky. “Ho letto le dichiarazioni del mio stimatissimo Federico Cafiero De Raho e altri magistrati sulla serie Gomorra – spiega – Di Federico conosco l’onestà intellettuale e sento di poter porre a lui e ai colleghi domande altrettanto oneste: se il pericolo (criminale) di Gomorra è quello dell’emulazione allora cominciamo a circoscrivere il bacino umano nel quale potrebbe verificarsi, a mio modo di vedere è nel circolo ristretto dei delinquenti assassini che la serie Tv potrebbe favorire emulazione e dunque, pur manifestandosi nella forma o nello stile della fiction, questa non cambierebbe il risultato in termini di rapine e omicidi, li farebbero comunque, con cresta e barbe o senza”.

Il lungo post Facebook di Gallo si inserisce nel contesto delle recenti polemiche a proposito di Gomorra, che secondo alcuni avrebbe sulle fasce più giovani una forte e negativa influenza.

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“Per i nuovi eventuali adepti della camorra che la serie Cattleya potrebbe produrre – va avanti l'attore – allora credo che la domanda che i rappresentanti dello Stato dovrebbero farsi è: cosa fa lo Stato per strappare dalla condizione di isolati e ghettizzati i ragazzi di zone dove cultura, Scuola e lavoro non entrano da centinaia di anni?”. Secondo Gallo il problema è la televisione “lobotomizzante” piuttosto, che diffonde “mignotteria”. “A Napoli ho lo 0,5% di probabilità di incontrare un assassino – spiega – ma il 70% di possibilità di incontrare ragazzi che fanno dei soldi e dell’estetica i loro Dei, massaie che vorrebbero essere Cipollari e uomini che ambirebbero alla vita di Corona. Gente che non conosce un solo libro ma che in cabina elettorale influirà più di me sulla mia vita. Caro Federico, il problema di questa nazione non è Gomorra... Cari magistrati, vi invito a fare una battaglia per invocare la presenza dello Stato qui da noi, ogni tanto ricordatevi chi siete...”.

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