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Emilio Fede incerottato: "Il problema della sanità pubblica è vergognoso"

L'ex direttore del Tg4 a Napoli per presentare un ciclo d'incontri nel teatro Bolivar: "Chi non si occupa dei più bisognosi fa schifo"

E’ un fiume in piena Emilio Fede. Classe 1931, 88 anni il prossimo 24 giugno, con entusiasmo ed energia invidiabili, presenta la sua nuova creatura: “La politica a Teatro”, che vedrà i protagonisti della politica nazionale intervistati dallo stesso Fede sul palcoscenico dello storico Teatro Bolivar, di cui dallo scorso novembre ha assunto la direzione artistica a titolo gratuito. Incalzato dal giornalista del Roma Diego Paura, Fede si racconta e racconta: del suo lavoro che ama (sono nato giornalista e morirò giornalista), dell’età, del rapporto con Silvio Berlusconi, dello statista Aldo Moro che poco prima di essere sequestrato dalle Brigate Rosse gli confidò dubbi e preoccupazioni, della sua disavventura sanitaria (ha ancora sul naso un vistoso cerotto).  Quindi contatta al cellulare Paolo Brosio, sua consolidata “spalla” in migliaia di telegiornali, e lo mette in collegamento con i tanti giornalisti presenti in sala, tra cui il direttore del Roma, Antonio Sasso, cui è legato da amicizia di lunga data. E non si sottrae all’assalto dei cronisti con cui, soprattutto, parla di Napoli “città che amo moltissimo", dice. "Anzi, amo doppiamente attraverso mia moglie che è napoletana ed anche attraverso i tassisti che sono miei amici. Una città che sicuramente voglio conoscere meglio”.  (foto e video Alessandra De Cristofaro). 

Emilio Fede incerottato: "Il problema della sanità pubblica è vergognoso" (foto De Cristofaro)

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