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in ricordo di annalisa durante, nei nostri quartieri piu' saperi e meno spari!

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di NapoliToday La sera di tredici anni fa a Forcella Annalisa Durante, una nostra coetanea, venne usata come scudo antiproiettile da Salvatore Giuliano, nel periodo in cui si verificavano le sparatorie tra gli esponenti dei Mazzarella e i Giuliano per il controllo del quartiere e per le posizioni di potere all'interno del clan. A distanza di tredici anni poco e nulla è cambiato: le sole azioni di repressione delle forze dell'ordine non sono bastate. Ai maxi-arresti, alle inchieste e alle mappature, affiancate ai pentimenti forzati e non che avrebbero dovuto decimare, in teoria, le file delle camorre, lo Stato e le istituzioni non hanno colmato il vuoto causato dall'assenza delle politiche sociali, dei servizi, di welfare, di lavoro, cause primarie della riproduzione della camorre e della criminalità. Riproduzione, appunto, e riorganizzazione, che è palese dalle continue guerre di camorra, dalle stese e dagli spari che negli ultimi anni stanno caratterizzando Napoli, che sono atte a contendersi il monopolio di flussi di capitali, soprattutto quelli derivanti dallo spaccio della droga. La risposta dei Governi che si sono susseguiti - ignorando di sana pianta le domande sociali quali welfare, reddito, istruzione, lavoro - è stata la sola militarizzazione dei territori, sotto il vessillo della "sicurezza" giustificata dalla paura. La sicurezza che vogliamo però non è garantita da altre persone armate, immobili ai lati di una strada o al centro di una piazza, che teoricamente dovrebbero difendere i cittadini da altre persone armate. Per noi "sicurezza" non significa piazzare militari e carri armati a caso a fare le statuine, non significa repressione, ma piuttosto significa mettere ciascuno di noi nella condizione di esprimersi, di determinarsi individualmente e collettivamente, di potersi realizzare. La sicurezza che vogliamo noi non è garantita da militari con i mitra, ma è garantita da serie politiche di diritto allo studio, di diritto al lavoro, di inclusione, di recupero, di rieducazione, di partecipazione e di incisione sulle scelte che riguardano la propria scuola, il proprio quartiere, la propria città. In una Napoli in cui in media un ragazzo su tre non va più a scuola, noi abbiamo bisogno di strumenti che mettano tutti i nostri coetanei nelle condizioni di poter crescere e di poter studiare. A distanza di tredici anni vogliamo lottare contro la camorra mettendo a disposizione i nostri saperi, la nostra conoscenza, le nostre intelligenze, la nostra memoria, le nostre esperienze. Per questo ricordiamo oggi Annalisa, così come ricordiamo Genny Cesarano, Ciro Colonna, Luigi Sequino e Paolo Castaldi e tante e tanti che sono stati ammazzati. Vogliamo che nelle nostre scuole si continui a parlare del tema e che ne si parli non come un fatto di cronaca nera, che non si presenti soltanto come una mera dicotomia tra legale o illegale, come spesso semplicisticamente e ipocritamente viene presentato il tema, ma che si riesca a studiare questo fenomeno complesso in tutte le sue articolazioni, che si parli di GIUSTIZIA SOCIALE. Vogliamo che che si trovino metodi per contrastare questo fenomeno, a partire dall'inclusione e non dall'esclusione sistematica che viene fatta ai ragazzi e alle ragazze più "difficili", come li appellano semplicisticamente professori e dirigenti, o a chi non può permettersi i costi per i libri, per le ripetizioni, per le attività extra-scolastiche, sui quali pesano ancora di più i costi altissimi dei contributi volontari. Vogliamo che si raggiunga la piena gratuità dell'istruzione, per garantire l'accesso alla cultura a tutti e a tutte, per far sì che ogni scuola diventi un presidio di democrazia e di cultura all'interno del contesto sociale in cui si muove, e che guidi al cambiamento e al miglioramento dello stato delle cose. Per questo nei nostri quartieri vogliamo più saperi e meno spari, per il diritto allo studio e la gratuità dell'istruzione!"
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