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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Gli antidoti contro la jella, come riconoscerla e quando è nato tale "mito"

Da Democrito a Tommaso Campanella, passando per uno dei più famosi giuristi del 700 fino ad Alexander Dumas, la storia e soprattutto gli antidoti alla Jettatura

Jettatura o Iettatura è una parola della lingua napoletana che deriva dal verbo latino jactare: tradotto letteralmente, significa "gettare".

Cos'è la jettatura 

Ormai di uso corrente anche in italiano, la parola jettatura indica la (presunta) capacità di talune persone – gli iettatori - di nuocere con il semplice sguardo anche se - almeno nella maggior parte dei casi - senza volerlo.

Se la parola è di origine latina, il concetto alla base della credenza nell'esistenza della jettatura viene però dalla cultura greca, materialistica e sensistica, di cui la nostra città si è nutrita fin dalla nascita. Come spiega in “Sud e Magia” Ernesto De Martino, tra i maggiori esperti mai vissuti di riti, miti e tradizioni del Mezzogiorno d’Italia, è infatti in Grecia che si verifica la prima presa di coscienza dell’umanità che la “fascinazione” non ha a che fare con forze magiche soprannaturali, ma con “fatti che appartengono alla sfera naturale e profana”, .

Democrito, gli atomi e la jettatura

 Le radici della teoria secondo la quale gli iettatori sarebbero capaci di provocare eventi negativi attraverso “effluvi” o “emanazioni” provenienti dal loro sguardo si troverebbe nell’ “atomismo” del filosofo greco Democrito, nato intorno al V secolo avanti Cristo e soprannominato “Sapienza” per la sua immensa conoscenza del mondo sensibile.

Il concetto di "trasmissione" attraverso lo sguardo venne quindi ripreso sul finire del Cinquecento, quando cioè nelle carceri del Maschio Angioino si trovava rinchiuso il frate calabrese Tommaso Campanella che aveva cercato di realizzare la “Repubblica Universale” della Città del Sole. Nel suo De sensu rerum et magia, tra l'altro, infatti, Campannella scrive: “l’occhio manifesta molte cose magiche, poiché incontrandosi un uomo con l’altro, pupilla con pupilla, la luce più possente dell’uno abbaglia e abbatte l’altro che non può sostenerla, e spesso induce quella passione che porta”.

Lo jettatore nella storia

La figura dello iettatore è stata “codificata” soltanto in pieno illuminismo (!) napoletano, nel 1787, quando viene pubblicato il libello del noto giurista Nicola Valletta "Cicalata sul fascino volgarmente detto jettatura" di cui si può ammirare una splendida copia - fonte preziosa di anneddoti e informazioni - nella Biblioteca di Napoli.

In quello che è il primo saggio completo sull’argomento, Nicola Valletta delinea (non senza sarcasmo e abilità da profiler) l'identikit degli jettatori tipici che sono  “omaccioni co’ visacci; mascheroni; donne che, avendo visto più di un giubileo, sono rimedio alle tentazioni; alcune larve inscheletrite; alcuni macilenti e pallidi”.

Difese e rimedi contro gli jettatori

Il miglior profilo mai tracciato dello jettatore tipico è quello fatto tra il 1841 e il 1843 da Alexander Dumas che scrive: "Lo iettatore è di solito magro e pallido, il naso ricurvo, occhi grandi che hanno qualcosa di quelli del rospo e ch’egli di solito copre, per dissimularli, con un paio di occhiali”.

Il celebre scrittore illustra quindi le possibili difese:

se lo vedete per primi, avverte Dumas, “affrettatevi a presentargli il dito medio teso e le altre dita piegate: il maleficio sarà scongiurato . Non occorre dire che se portate addosso qualche corno di giada o di corallo, non avete bisogno d’altro: il talismano è infallibile, almeno per quel che dicono i distributori di corna”.

Se lo jettatore vi ha guardato ormai il maleficio è lanciato. Niente paura, però, la sagacia partenopea nei secoli ha trovato rimedi infallibili:

- se il fattaccio è avveuto in casa, attendete che lo jettatore esca, quindi con una scopa dotata di una bella spazzola ricca di setole ripercorrete i suoi passi a ritroso fino a (almeno) un paio di metri fuori della porta d'ingresso. In questo modo la jettatura sarà rispedita al mittente.

- se avete incontrato lo jettatore per strada, procuratevi abbondante acqua fresca e usatela per tracciare un cerchio tutto attorno a voi: servirà a lavare via il flusso malefico

- se lo jettatore è davvero potente, ai primi due rimedi occorrerà aggiungerne un altro: tirategli alle spalle (ovviamente senza farvi vedere e soprattutto senza colpirlo)  una manciata abbondante di sale grosso.

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