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Pista ciclabile sotto indagine. Il Comune: "Tutto secondo le norme vigenti"

Si verificherebbero sicurezza e collaudi. Da Palazzo San Giacomo: "Si tratta di un itinerario urbano ciclopedonale, ecco perché ci sono punti di attraversamento e di passaggio pedonali. Anche gli ostacoli sono stati rimossi"

Sembrerebbe finita sotto indagine la Pista Ciclabile di Napoli, da tempo nell'occhio del ciclone delle polemiche. Ad indagare, secondo quanto riferisce Titti Beneduce dalle pagine del Corriere del Mezzogiorno, il pm Milena Cortigiano e il procuratore aggiunto Nunzio Fragliasso, coordinatore della sezione dedicata ai Reati ambientali, dopo che in Procura sarebbero giunte notizie di reati collegati alla realizzazione del percorso ciclabile.

Al centro dell'indagine (partita da pochissime settimane), ci sarebbe soprattutto la questione della sicurezza del percorso e delle modalità con cui sono stati effettuati i collaudi. Ci si starebbe interrogando anche sulla manutenzione ordinaria della pista e sui controlli che dovrebbero sanzionare, ad esempio, i ciclomotoristi che spesso assediano i tratti cliclabili mettendo a rischio i bikers.

Tra le aree di maggiore interesse ai fini dell'indagine, riferisce ancora la giornalista del Corriere, ci sarebbero quella di Fuorigrotta (per la presunta presenza di ostacoli che interrompono la pista) e quella della galleria Quattro Giornate (direzione centro), dove i ciclisti devono percorrere il tunnel contromano, anche se in un'area transennata, trovandosi alla fine, a causa del cantiere di Piedigrotta, direttamente nel traffico cittadino che arriva nel senso opposto di marcia.

Rapidissima la risposta da Palazzo San Giacomo a quanto riferisce il Corriere del Mezzogiorno. L'amministrazione affronta l'argomento punto per punto in una nota inviata allo stesso quotidiano, che l'ha poi prontamente pubblicata.

Percorso ciclopedonale e non solo pista ciclabile: "l'amministrazione comunale precisa che la pista ciclabile, ai sensi delle norme vigenti e come accade in tutta Europa, va intesa come un itinerario urbano ciclopedonale composto da un insieme di tipologie differenti (pista ciclabile vera e propria con barriere di protezione, percorso su sede propria laddove la velocità del traffico è regolata al massimo di 30 km orari, percorso promiscuo ciclopedonale) al fine di avere continuità della rete adeguandola alle caratteristiche del territorio che essa attraversa. Questo spiega perché ci siano punti di attraversamento e di passaggio pedonali fra le varie tipologie, come nel caso della Galleria Quattro giornate dove, grazie a un sistema semaforico (composto da più semafori posti a distanza fra loro), viene garantito ai ciclisti l'attraversamento sicuro della strada, poiché scendono dalla bici e attraversano a piedi in sicurezza, per riprendere poi il percorso ciclopedonale.

Ostacoli già rimossi, si fa riferimento ad una situazione pregressa e non a quella attuale: «Alcune foto pubblicate, per altro, si riferiscono alla fase di cantiere, come ad esempio il sovrappasso pedonale di Viale Kennedy, che è stato rimosso come da progetto durante lo stesso corso dei lavori. Desta dunque meraviglia la pubblicazione di questa foto, che appare vecchia di un anno e legata alla fase di cantiere. Anche la foto di via Caracciolo, che ritrae un ciclista e un autobus sulla pista ciclabile, può trarre in inganno: la pista ciclabile di via Caracciolo, infatti, è stata realizzata secondo tutte le norme di sicurezza, essendo via Caracciolo strada pedonale. Nel momento di emergenza, a seguito del crollo del 4 marzo, che ha obbligato alla riapertura di via Caracciolo alle auto, la pista ciclabile è stata opportunamente protetta, con guardrail temporanei che saranno rimossi non appena via Caracciolo tornerà ad essere pedonale, e con previsione di fermate autobus a norma. Si tratta di misure visibili a tutti, come possono confermare migliaia di ciclisti che utilizzano la pista. Le foto pubblicate non ragiàppresentano l'attuale situazione ma una situazione pregressa, legata alla fase di cantiere, e dunque possono indurre confusione nei lettori. Anche le immagini dei cartelloni pubblicitari presenti sulla pista sono superate: i cartelloni sono stati infatti rimossi. Le associazioni dei ciclisti, ricordiamo poi, hanno fin dall'inizio collaborato alla realizzazione, dando suggerimenti che sono stati anche accolti e tradotti in pratica per migliorare sicurezza e fruibilità del percorso.

I fondi utilizzati: "Per quanto riguarda i finanziamenti, si tratta di fondi regionali specificatamente dedicati alla realizzazione di itinerari ciclabili".

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