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Bike sharing a Napoli: la situazione

Dei tre progetti relativi al territorio cittadino, il più vicino a concretizzarsi è quello sperimentale e senza scopo di lucro ideato dall'associazione CleaNap

Trasporto pubblico disastrato, traffico, smog, area urbana particolarmente complessa: il bike sharing, in una città come Napoli, potrebbe facilmente rivelarsi la soluzione più semplice e concreta per dare una svolta alla mobilità locale ed alla sua ecosostenibilità.

Al riguardo, i progetti in via di sviluppo sono attualmente tre: uno dell'Anea (Agenzia Napoletana Energia e Ambiente) con fondi della Provincia, un altro sempre targato Anea con fondi del Ministero dell'Ambiente, infine uno relativo al bando “Smart Cities and Communities and Social Innovation” del Miur (Pon confinanziato con risorse del Fesr) vinto dall'associazione CleaNap da anni impegnata su temi come sostenibilità, ambiente e social innovation. A questi, si aggiunge la sperimentazione sulle bici elettriche del dipartimento di Ingegneria Elettrica della Federico II (E-bike Sharing).

Il sistema integrato che dovrebbe definirsi una volta a pieno regime, prevede 44 stazioni di prelievo e deposito diffuse su tutto il territorio comunale, che ospiteranno 384 bici volte a soddisfare le esigenze di una platea stimata in 19mila e 200 utenti. Nonostante l'amministrazione avesse annunciato già per l'aprile dello scorso anno l'entrata in funzione delle prime ciclostazioni, ad oggi il bike sharing partenopeo è ancora in fase progettuale.

Con ogni probabilità, il primo dei quattro progetti a concretizzarsi sarà quello di CleaNap. Finanziato dal Miur, da crowdfunding e dal lavoro dei ragazzi dell'associazione, il bike sharing di CleaNap è un progetto di ricerca – senza finalità di lucro – partito nel luglio 2012 e destinato a scadere nel maggio 2015. La delibera di giunta che permetterà l'installazione delle stazioni è stata approvata lo scorso 27 giugno, ed entrerà in vigore una volta pubblicata sul bollettino comunale. Da lì, ricevuto l'ok dalle tre Municipalità coinvolte – dopo le trascorse lungaggini burocratiche e tecniche (quattro mesi di attesa per il parere della soprintendenza, dieci mesi circa per problematiche sorte con fornitori e ministero) – potranno partire lavori e verifiche volte a dare il via ad una fase pilota con 100 biciclette e 10 ciclostazioni intermodali.

Questo, in breve, il funzionamento. L'abbonamento, gratuito, permetterà di prelevare una bici in una delle dieci ciclostazioni sparse per il territorio cittadino. Ad ogni prelievo, i primi 30 minuti di utilizzo (prima della riconsegna in un'altra stazione), saranno gratuiti: un sistema per disincentivare l'utilizzo prolungato del mezzo da parte del singolo utente. Il tutto, accompagnato da un'app – anch'essa gratis – utile ad individuare le ciclostazioni più vicine, suggerire i percorsi più brevi per arrivare a destinazione, ascoltare informazioni sulle strade percorse e condividere le proprie attività sui social network.

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