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Use Act, Napoli capofila del progetto: mappe e open data per riqualificare il territorio

Da tempo con lo sguardo rivolto alla gestione del territorio in chiave smart, la città partenopea ha ospitato un incontro incentrato sul mapping volto alla pianificazione urbanistica partecipata

Illustrato a Napoli il progetto europeo Use Act (Urban Sustainable Environmental Actions), di cui la città partenopea è per la terza volta capofila. Si tratta di un ampio network volto, oltre ad ottimizzare le risorse economiche e culturali a disposizione dell'amministrazione pubblica, ad integrare l'innovazione tecnologica per idee efficaci e buone pratiche. Nel corso dell'incontro sono stati messi a confronto vari progetti in corso nelle città italiane ed europee sull'uso di strumenti di visualizzazione grafica per la riqualificazione urbana.

Del resto, Napoli ha da tempo rivolto lo sguardo alla gestione del territorio in chiave smart city, un lavoro d'innovazione che passa attraverso piattaforme open data e big data, applicazioni per dispositivi mobili, Gis, 3d, realtà aumentata, tutto in servizio del cittadino e del turista.

Il concetto base dell'innovazione smart è l'integrazione di dati, che devono essere disponibili per più applicazioni e più piattaforme. Il tutto con uno scopo nobile. Come ha spiega nel corso della presentazione di UseAct Jim Sims, di Buckingamshire Business First, “le nuove tecnologie contribuiscono a democratizzare e rendere più accessibili i cambiamenti infrastrutturali a livello locale, andando a trasformare la conflittualità in partecipazione”.

Un esempio? “Quartiere Intelligente” di Cristina Di Stasio e Lorenza Improta. “Le visualizzazioni grafiche possono aiutare gli stessi abitanti del quartiere a rendersi conto degli spazi nascosti che si trovano attorno ai loro luoghi di vita – spiegano le due ideatrici – Dalla parete verde verticale al riciclo, Quartiere Intelligente cerca di coinvolgere le persone nella realizzazione di iniziative che portino innovazione nel quartiere”.

Tra i progetti in corso presentati nell'incontro cittadino sulle smart cities, c'è anche MappiNa, piattaforma collaborativa di mapping. Gli utenti sono coinvolti a realizzare una mappa alternativa della città. “MappiNa – ha spiegato Ilaria Vitellio, urban planner e Ceo dell'iniziativa – chiede ai suoi abitanti di non raccontare la città dei monumenti o della pizza, ma di superare l'immagine stereotipata di Napoli attraverso il racconto di una città più europea, tra street art, usi originali dello spazio urbano, suoni, spazi abbandonati, idee di riuso e percorsi alternativi”.

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