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Differenziata e trasporti pubblici, Napoli bocciata da Legambiente

Il consueto rapporto "Ecosistema urbano" classifica la città all'82mo posto su 104. Male anche in fatto di mobilità alternativa e di gestioni reti idrica e elettrica

RACCOLTA DIFFERENZIATA - "Guardando quello che è successo tra il 2011 e il 2015 – è scritto nel dossier – si evidenzia come le grandi città italiane siano, dopo un quinquennio, non molto diverse rispetto al passato. Napoli, per esempio, nonostante sia stata fino al 2011 in piena emergenza rifiuti, non ha colto l’occasione di questa crisi per un deciso cambio di passo: la raccolta differenziata è sì cresciuta, ma ad un ritmo abbondantemente inferiore all’1,5% annuo ed è ancora distante dal rispetto degli standard fissati dalla normativa".

TRASPORTI PUBBLICI - Miglioramenti sul trasporto pubblico, ma con risultati ancora ben al di sotto degli standard qualitativi delle principali città. "A Napoli ciascun abitante effettua 151 viaggi l’anno sui mezzi pubblici – spiega Legambiente – Siamo ancora lontani dalle altre grandi metropoli e città turistiche come Venezia con 640 viaggi per abitante, Roma 514 viaggi e Milano 472. E, per quanto riguarda l’offerta di servizio di trasporto pubblico, a Napoli c’è un dato, relativo alla percorrenza annua per abitante dei mezzi pubblici, di 26 km, tra i peggiori in Italia. Hanno fatto peggio solo Palermo e Messina".

MOBILITÀ ALTERNATIVA E SERVIZI - Cattive notizie anche per la mobilità alternativa: Napoli è all’89simo posto nella classifica delle piste ciclabili. Un'altra criticità partenopea è la rete idrica: "Salgono a dismisura anche le perdite di rete, dal 24% del 2011 al 42% del 2015. Napoli è al 72esimo posto". "La città – aggiunge ancora il dossier – è tra le ultime in Italia anche per la percentuale di copertura del fabbisogno elettrico domestico attraverso le fonti energetiche rinnovabili sul totale dei consumi domestici: non arriva neanche al 4%".

INQUINAMENTO - Per la qualità dell’aria, sorpresa positiva dopo gli allarmi degli ultimi anni. Polveri sottili sui 28,7 microgrammi al metro cubo: è una quantità inferiore al limite imposto dalla direttiva comunitaria.

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