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Ecoballe campane in Romania, il governo di Bucarest: "Non ne sappiamo nulla"

L’Agenzia nazionale romena per la protezione dell’ambiente ha fatto sapere di non aver ricevuto alcuna notifica. "E se anche arrivasse, sarebbe cestinata"

I primi lotti di ecoballe da trasferire lontano dalla Campania sono partiti ieri, dal sito giuglianese di Taverna del Re. Verranno stoccati in siti provvisori prima del trasferimento all'estero. Eppure, come riportato dal Corriere del Mezzogiorno, il viaggio fuori confine inizia già a mostrare qualche intoppo: il governo di Bucarest – la Romania era stata indicata come uno dei paesi "ospitanti" – ha reso noto di non saperne nulla.

LA NOTA DI BUCAREST – In una nota ufficiale, l’Agenzia nazionale romena per la protezione dell’ambiente ha fatto sapere di non aver ricevuto alcuna notifica sull'intenzione di inviare in territorio romeno i rifiuti campani. "L’Agenzia nazionale per la protezione dell’ambiente - si legge nella nota - non ha ricevuto alcuna notifica riguardante la volontà della società Eco Sud di trasportare rifiuti dall’Italia. Secondo le norme europee riguardanti il trasferimento intra-comunitario di rifiuti per la loro eliminazione (Regolamento 1013/2006) questo tipo di trasporto può essere realizzato solo dopo che il mittente lo notifica alle autorità del paese destinatario ed ottiene un accordo preliminare scritto".

Taverna del Re, al via la rimozione delle ecoballe (foto V.Graniero)

IL MINISTRO DELL'AMBIENTE – Dello stesso tenore anche la risposta del Ministero dell'Ambiente. "Anche nel caso in cui la Romania dovesse ricevere una notifica del genere – spiegano dalla capitale del paese est europeo – essa sarebbe automaticamente respinta poiché l’introduzione di rifiuti sul territorio romeno, allo scopo del loro smaltimento, è vietata dalla legge, ai sensi dell’ordinanza urgente di governo 195/2005 riguardante la protezione dell’ambiente e modificata con la Legge 265/2006, articolo 32".

ECOBALLE, INIZIA LA RIMOZIONE - VIDEO

IL MISTERO DELLA NOTIZIA SU FACEBOOK – La vicenda assume connotati ancora più singolari se si considera che la notizia della spedizione dei rifiuti in Romania era apparsa proprio sulla pagina Facebook del governo locale.

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