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"Comuni Ricicloni 2016" in Campania: premiate anche Bacoli e Pozzuoli

In aumento del 20% rispetto allo scorso anno i comuni campani che superano il 65% di raccolta differenziata. Tutti i dati del dossier 2016 di Legambiente

"Aumentano i comuni campani ricicloni che superano il 65% di raccolta differenziata. Nel dettaglio per il 2015 il numero di comuni che hanno raggiunto e superato la soglia del 65% di differenziata come previsto dalla legge è salito a 199 per una copertura totale di 1.110.261 abitanti, con un aumento del 20% rispetto allo scorso anno. I Comuni diventano ben 345 se si considera la quota del 55% di RD. Risultati che fanno la Campania di gran lunga, con il suo 49,13% di raccolta differenziata la più virtuosa in tale campo, dell’intero Mezzogiorno e con performance migliori anche di regioni del Centro e del Nord". 

A renderlo noto è Legambiente, sulla base dei dati del dossier sui "Comuni Ricicloni 2016".

Sul podio dei vincitori regionali: Tortorella, Marzano di Nola e Montesarchio.

A livello provinciale - scrive Legambiente - Salerno è leader con il maggior numero di comuni ricicloni pari a 73, seguita dalla Provincia di Benevento con 61 comuni, poi Avellino con 29 comuni, chiudono Caserta con 24 comuni e la provincia di Napoli con 12.

Tra i comuni premiati, però, ne figurano anche alcuni della provincia di Napoli. Per i comuni tra i 20mila ed i 50mila abitanti, ad esempio, il premio è andato a Bacoli con 81,75% di raccolta differenziata e 87,23 di IPAC, seconda classificata della categoria Vico Equense con il 66,56 % di RD e 76,59 IPAC, terza Somma Vesuviana con 65,65% di RD e 72,96 di IPAC.

Ancora, per i comuni tra i 50mila e 100mila abitanti il premio va a Pozzuoli, leader con 78,85 % di RD e 81,19 indice IPAC, segue Acerra con 70,25 RD e 79,17 di indice IPAC, in terza posizione nella categoria c'è invece Benevento con 65,23 % di RD e 65,66 indice IPAC.

"I risultati di Comuni Ricicloni – commenta Michele Buonomo, presidente di Legambiente Campania – dimostrano che insistere sulla strada della raccolta differenziata, stimolando e supportando le amministrazioni locali e sensibilizzando i cittadini è una scelta vincente. Esiste una Campania riciclona, radicata, che si consolida in quantità e qualità. Quello dei comuni ricicloni è un vero concreto cambio di passo e una riforma anti-spreco che fa bene alla nostra regione, perché dimostra che l’economia circolare è già in parte in atto e che una Campania libera dai rifiuti è un sogno realizzabile. I dati complessivi sulla raccolta differenziata confermano quello che diciamo da tempo: l’inceneritore da realizzare in Campania, come previsto dall’ultimo decreto del Consiglio dei ministri, è inutile, non serve. Ormai i comuni campani investono sulla prevenzione della produzione di rifiuti e della massimizzazione del riciclo e sono pronti a lanciarsi verso la nuova sfida della riduzione del secco residuo da avviare in impianti di incenerimento e in discarica. È questa la strada da percorrere che nei fatti decreta la definitiva rottamazione di questo sistema impiantistico che ha caratterizzato gli anni ‘90 e 2000”.

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