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Il 28 maggio è la giornata mondiale del gioco: perché si celebra e da quando

Il primo a capire l'importanza pedagogica del gioco fu l'illuminista Rousseau. Alla fine del secolo scorso le Nazioni Unite accettarono la proposta di dedicare una giornata mondiale al gioco

"Non c'è niente di più serio e più coinvolgente del gioco per un bambino. E in questa sua serietà è molto simile ad un artista intento al suo lavoro. Come l'artista, anche il bambino giocando trasforma la realtà, la reinventa, la rappresenta in modo simbolico, creando un mondo immaginario che riflette i suoi sogni a occhi aperti, le sue fantasie, i suoi desideri", spiega la pedagoga Silvia Vegetti Finzi nel suo libro "A piccoli passi. La psicologia dei bambini dall'attesa ai cinque anni ", edito da Mondadori.

Il primo a penssare al gioco in termini educativi, cogliendone l’importanza per uno sviluppo sereno ed armonioso dei bambini, è stato il grande illuminista Rousseau che lo considerava un’attività stimolante e un alleato fondamentale per la scoperta della realtà.

Come hanno poi codificato studi e ricerche, infatti, il gioco consente di imparare a costruire e gestire relazioni e legami, di sperimentare se stessi e di conoscere gli altri e il mondo. La sperimentazione ludica ha quindi un valore profondo ed è fondamentale per lo sviluppo delle capacità linguistiche, logiche, espressive, ed anche e soprattutto sociali, affettive ed etiche. In quanto strumento di aggregazione, inoltre, il gioco può ricondurre alla cittadinanza attiva non solo i più piccoli ma l’intera collettività.

Per questo esiste una Giornata Mondiale dedicata al Gioco. L'idea risale al 1998 e si deve a Freda Kim, presidente dell'ITLA (Associazione internazionale delle ludoteche). Le Nazioni Unite accettarono la proposta e stabilirono la data del 28 maggio. Da allora le varie associazioni nazionali delle ludoteche, coadiuvate anche da altri organismi, l’hanno diffusa in tutto il mondo con l’obiettivo di far conoscere la cultura del gioco come fattore fondamentale della crescita sociale e culturale delle comunità.

Nell’ambito delle iniziative, anche Napoli si prepara a celebrare il 28 maggio: per il terzo anno consecutivo sarà, infatti, “Una città per giocare”. Il progetto, promosso dall’assessorato alle politiche sociali e realizzato dalla Coop Progetto uomo, animerà il territorio della municipalità con laboratori e attività gratuiti, rivolti a tutte le età. Perché il gioco, spiegano appunto gli organizzatori, non è solo un'attività per bambini, ma un collante sociale intergenerazionale.

Il programma dell’edizione 2019 sarà presentato venerdì 17 maggio, alle ore 11.00, in Sala Giunta di Palazzo San Giacomo dall’assessore al Welfare Roberta Gaeta, con la dirigente Barbara Trupiano e la responsabile del progetto Viviana Luongo.

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