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Coronavirus e formazione: come sta reagendo la scuola

I risultati dell'indagine a campione condotta da Il Sole 24 Ore – Osservatorio Alkemy

Nell’84% dei casi i docenti si sono organizzati per offrire continuità didattica e il 33% utilizza materiali già presenti in rete, le iniziative nell’area umanistica (89%) sono superiori a quelle nell'area tecnica (78%): sono alcuni dei risultati di “La scuola da casa”, indagine condotta da Il Sole 24 Ore – Osservatorio Alkemy su un campione di docenti di scuola primaria e secondaria per indagare sulla loro reazione alla chiusura temporanea delle scuole e comprendere come si sono organizzati in termini di continuità didattica.

La ricerca evidenzia, in particolare, che ben l’84% dei docenti del campioneha già adottato una modalità alternativa per dare continuità alla programmazione con gli alunni/studenti e la percentuale è molto simile (78%) per i maestri delle scuole primarie. Solo il 15% dichiara infatti di essere ancora in fase di organizzazione delle nuove modalità di didattica alternativa, e solo l’1% non si è ancora organizzato.

In attesa dell'annunciato, imminente decreto governativo sulla teledidattica, il panorama degli strumenti e delle piattaforme digitali utilizzate degli insegnanti - evdienzia ancora l’indagine - risulta particolarmente eterogeneo, con decine di soluzioni diverse. Tra le note positive sicuramente la consueta capacità, italiana in genere e napoletana in particolare, di fare di necessità virtù, adottando soluzioni “creative”, soprattutto sul fronte dei materiali didattici: se il 33% dei docenti segnala agli alunni materiali didattici già presenti in rete, il 17% spiega che sta provvedendo a caricarne di propri su YouTube.

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