Who Knows what's going on in the ladies parlour!: collettiva ai Magazzini Fotografici
In occasione del mese dedicato alla donna, Magazzini Fotografici presenta per il secondo anno consecutivo, Who knows what’s going on in the ladies parlour! collettiva di sette talentuose autrici, che inaugurerà l’8 marzo 2019 alle ore 19.00.
Un’ occasione per promuovere il lavoro di giovani talenti della fotografia, obiettivo centrale della mission di Magazzini Fotografici.
In mostra progetti molto diversi tra loro per esplorare e conoscere più da vicino il rigoglioso mondo della fotografia al femminile. Un salotto dove curiosare e sbirciare, per scoprire le personali esperienze e gli interessanti punti di vista delle fotografe.
Tra le visioni c’è quella di un ricordo d’infanzia, rivissuto da una ormai adulta Chiara Bruni che con il progetto Mannequins riscopre e racconta la sua personale esperienza con l'automatonofobia, la paura di tutto ciò che riproduce falsamente un essere vivente.
La fobia infantile dalla fotografa nasce da una “famiglia” di manichini conservata per anni al secondo inabitato piano della sua casa d’infanzia. Quegli oggetti inanimati ma troppo simili agli essere umani, generano in lei un inconscio ed eterogeneo vortice di sensazioni dove terrore, curiosità e mistero diventano emozioni tanto intense da lasciare una traccia indelebile nella memoria di quella bambina.
A distanza di anni, la più consapevole e adulta giovane donna affronta le sue paure dedicando a quella famiglia di manichini il suo progetto fotografico.
Con la serie Morti a Galla, Eleonora Cerri Pecorella affronta la sempre attuale problematica ambientale. Protagonisti dei suoi still life sono i rifiuti raccolti dalla spiaggia, non soggetti a decomposizione. Tolti dal loro contesto e portati da soli sotto la luce, questi oggetti fanno riflettere sulla pessima condizione dell’inquinamento marino.
I morti a galla di Eleonora Cerri Pecorella sono zombie moderni che minacciano il futuro del pianeta inconsapevolmente. Dei pezzi, soprattutto di plastica e metallo, che sopravviveranno alla caducità del tempo: oggetti inanimati con il dono dell'eternità.
Martina Elizabeth Di Carlo con il progetto Hiroshima Mon Amour propone allo spettatore una riflessione sulla vita dopo la perdita. Il nome del progetto ci riporta immediatamente alla tragica sorte di Hiroshima, città che seppur ricostruita dopo il bombardamento, porterà per sempre l’imponente peso della sua storia.
Gli spazi vuoti nelle sue fotografie sono per l’appunto metafora di un senso di pienezza temporaneo e rappresentano, allo stesso tempo, la paura di lasciar andare via il passato e i ricordi, per quanto possano essere difficili da trascinare.
Il trittico Metamorfosi di Barbara Fiorillo illustra il processo di trasformazione che ha portato alla nascita della città di Napoli. Estrapolato dalla serie Parthenope il lavoro autobiografico esprime la continua ricerca delle radici della fotografa, legata profondamente alla sua città natale.
Nelle sue foto si rivive il mito della genesi di Parthenope che per amore trasformò il suo corpo di sirena in quello di una donna, per arrivare in?ne alla creazione di Napoli.
Linia di Giulia Haraidon è una serie autobiografica che descrive le difficoltà e gli effetti collaterali delle migrazioni. La fotografa, di origine rumena, racconta la complicata storia di famiglia che vede lo spostamento delle sue radici dalla Romania all’Italia.
Linia, la parola rumena per dire linea, è metaforicamente la contorta linea della vita delle persone coinvolte ma è anche il filo che le unisce oltre le distanze: un collegamento emotivo che viaggia nel tempo e nello spazio pur di mantenere viva la connessione tra due punti lontani.
Anche il progetto Souvenir di Claudia Luongo rappresenta una riflessione sull’importanza dei ricordi. I suoi souvenir sono racconti di momenti, oggetti e sensazioni impressi nella memoria: le pieghe di un vestito, una strada conosciuta e mai più rivista, uno sguardo, una calligrafia. Le foto souvenir dell’autrice sono prova che quel che ricordiamo è realmente esistito e che ad ogni oggetto conservato nella memoria corrisponde il ricordo di qualcosa di più profondo ed intenso.
Con i colori dell’estate Chiara Francesca Rizzuti dipinge lo scorrere ovattato del tempo nelle vacanze trascorse lontano dal mare nella pianura padana. Il progetto Non avevamo null’altro da fare, tratto dalla raccolta Giorni Sospesi, mette in evidenza la leggerezza e la semplicità di quelle scene di vita quotidiana, dove la routine viene spezzata dalla sospensione delle attività svolte durante l’anno. Ritmi rallentati che favoriscono un ridimensionamento delle relazioni tra le persone, degli spazi e del tempo.
I progetti resteranno in mostra a Magazzini Fotografici fino al 28 aprile 2019.
Durante la serata di apertura sarà inaugurata anche la mostra della dodicesima edizione di #spazioFOTOcopia a tema Woman.
La mostra è ospitata dallo spazio espositivo Magazzini Fotografici nato da un’idea della fotografa Yvonne De Rosa presidente e fondatrice della APS.
La location è situata nel centro storico di Napoli, nell’ antico Palazzo Caracciolo D’Avellino del Decumano superiore (patrimonio UNESCO).
Lo spazio, una volta occupato dal Borsettificio Ines, si compone di 3 ambienti comunicanti, il primo dei quali ospita un bar, riservato ai soli soci, nello spazio espositivo dedicato al format #spazioFOTOcopia.
La seconda sala accoglie mostre di autori affermati, appartenenti al panorama fotografico nazionale ed internazionale.
La terza sala è uno spazio di condivisione dedicato ai workshop, alle proiezioni con #cineMAGAZZINI, alle presentazioni di libri e alle mostre di autori emergenti e giovani talenti.
Lo spazio, di circa 200 m2, ospita al suo interno anche un bookshop dedicato ai libri fotografici, con un’attenzione particolare al selfpublishing.
Il team di Magazzini Fotografici è composto da: Yvonne De Rosa - Art Director e Founder, Roberta Fuorvia – curatrice e event organizer; Valeria Laureano - fotografa e coordinatrice e Rossella Di Palma - responsabile ufficio stampa e comunicazione.
Magazzini Fotografici ha come elemento fondamentale l’ obiettivo della divulgazione dell’arte della fotografia finalizzata alla creazione di un dialogo che sia occasione di scambio e di arricchimento culturale.
L’ingresso è soggetto a tesseramento. La tessera una costo di 25€ ed è valida fino al 31 dicembre 2019.
PER INFORMAZIONI:
Magazzini Fotografici
APS Associazione di Promozione Sociale
Via S. Giovanni in Porta, 32
80138, Napoli
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