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"Il viaggio di Nabil" a teatro: un amore ai tempi dell'immigrazione

Ha legato il suo nome indissolubilmente alla soap "Un Posto al Sole", ma la carriera del regista Stefano Amatucci viaggia anche su diverse latitudini e non ha mai dimenticato cinema e teatro. Ed è proprio a teatro che si appresta a tornare sabato 23 marzo con "Il viaggio di Nabil", adattamento scenico del poema epico moderno di Daniele Virgilito. 

"La storia racconta di un giovane - spiega Amatucci - che è costretto a emigrare per amore. Ho già trattato il tema dell'immigrazione in altri lavori, ma mi piaceva l'idea di dedicarmi anche all'aspetto dei ricongiungimenti". Lo spettacolo ha anche un'importanza sociale perché parte dell'incasso sarà devoluta a Emergency: "E' un'organizzazione cui sono molto legato e che non opera solo in territori di guerra, ma anche in Italia. Per esempio, a Napoli, c'è un presidio a Ponticelli che offre cure a chi non può permettersele". 

L'idea di Amatucci è quello di portare "Il viaggio di Nabil" anche nelle scuole: "E' li che bisogna lavorare per far comprendere che l'accoglienza e l'integrazione sono le uniche strade possibili. Siamo ospiti su un lembo di terra che non ci appartiene". 

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