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“Scuola e giochi in corsia", al Santobono l’iniziativa per i piccoli pazienti

Promossa da Amgen in collaborazione con AIEOP, coinvolge 9 centri italiani. Anche il Santobono Pausilipon di Napoli ha aderito al progetto scegliendo di realizzare un programma variegato di giochi psicologici destinati sia ai bambini che agli adolescenti ricoverati

Superata la fase critica dell’emergenza legata al Covid-19, può finalmente prendere il via, anche a Napoli, l’iniziativa “Scuola e giochi in corsia”, messa a punto da Amgen, global leader nelle biotecnologie, in collaborazione con AIEOP (Associazione Italiana Ematologia Oncologia Pediatrica), che aiuta, attraverso Ipad, Kindle, WII Balance, cartoon e realtà virtuale, bambini e adolescenti con leucemia o altre neoplasie, e quelli sottoposti a procedure di trapianto di cellule emopoietiche, ad affrontare il lungo percorso di ospedalizzazione, grazie a innovativi strumenti didattici e ludico ricreativi e al supporto di insegnanti e psico-oncologi nei reparti.

Ogni centro aderente al progetto “Scuola e giochi in corsia”, in base alle proprie esigenze, può scegliere nell’ambito di un set di strumenti offerti dal programma: giochi e realtà virtuale, cartoni animati proiettati sui muri delle stanze degli ospedali per ridurre stress e paura per la malattia; e ancora, palestre virtuali attraverso l’utilizzo di WII Balance per i faticosi percorsi riabilitativi. All’interno del programma riveste un ruolo fondamentale il corpo docente presente in ospedale anche durante i periodi di vacanze scolastiche, ovvero quando l’isolamento si fa sentire ancora più forte. L’iniziativa, inoltre, prende in carico anche la sfera emotiva, grazie al sostegno di psico-oncologi che possono alleviare le preoccupazioni dei bambini e delle loro famiglie. Infine, per piccoli stranieri o di altre religioni, è prevista anche la figura del Mediatore culturale che ha il compito di facilitare l’integrazione dei piccoli pazienti dal punto di vista linguistico, culturale e religioso.

Il Centro di Oncoematologia pediatrica dell’AORN Santobono Pausilipon di Napoli ha aderito a “Scuola e giochi in corsia”, scegliendo tra i vari strumenti offerti, di realizzare un programma variegato di giochi psicologici destinati sia ai bambini che agli adolescenti ricoverati. L’obiettivo è quello di realizzare, attraverso la metodologia laboratoriale, una serie di giochi che accrescano, in questi piccoli pazienti, il cosiddetto “potenziale umano”, sviluppando quelle dimensioni come la libertà, la creatività, la socialità e la relazione con gli altri che spesso, durante i lunghi percorsi di terapia, possono essere penalizzate.

“Scuola e giochi in corsia” coinvolge, oltre a Napoli, altri centri AIEOP tra cui quello di Monza, Trieste, Genova, Torino, Bologna, Padova, Bari e Roma e verrà presto esteso ad altre pediatrie italiane.

“Il cambio di prospettiva alla base dell’iniziativa - sottolinea Marco Zecca, presidente AIEOP e direttore UOC Oncoematologia Pediatrica del Policlinico San Matteo, Pavia - è quella di considerare chi è ammalato di leucemia e viene sottoposto a chemioterapia non come un paziente bensì come un bambino o un adolescente che ha bisogno oltre che di cure mediche all’avanguardia anche di un’assistenza a 360 gradi che presti attenzione agli aspetti psicologici, ludico-ricreativi e didattici, considerandolo dunque nella sua interezza”.

Il programma vuole creare un ecosistema di supporto per i pazienti pediatrici contribuendo a migliorare la loro qualità di vita, alleviando il senso di isolamento provato durante le lunghe ospedalizzazioni, in particolare durante le vacanze, e facilitando il rientro di bambini e ragazzi alla vita quotidiana al termine delle cure.

Ogni anno in Italia si ammalano di tumore circa 1500 bambini di età compresa tra 0 e 14 anni e circa 800 adolescenti con un’età compresa fra 15 e 18 anni. I tumori pediatrici più comuni sono ematologici e, tra questi, le leucemie acute sono circa 500, di cui i casi di Leucemia Linfoblastica Acuta (LLA) sono circa 400 l’anno, rappresentando quasi l’80% delle leucemie fino ai 15 anni. Il Centro di Oncoematologia pediatrica dell’AORN Santobono Pausilipon di Napoli rappresenta il centro di riferimento per la Regione Campania e accoglie ogni anno circa 65 nuovi pazienti oncologici con età interiore ai 18 anni; di questi, 35 nuovi casi sono leucemie linfoblastiche acute che rappresentano come noto la neoplasia più frequente in età pediatrica. Esistono vari sottotipi di Leucemia Linfoblastica Acuta la cui corretta identificazione è importante per una diagnosi accurata e fondamentale per i successivi trattamenti. Nell'ottica di una medicina personalizzata, il trattamento di ogni paziente viene stabilito in base alle caratteristiche molecolari della malattia e alla risposta alle terapie iniziali. Per questo motivo, la ricerca sta avanzando su due fronti: da un lato ricercando nuove terapie che consentano di aumentare sempre di più le probabilità di guarigione, dall'altro identificando farmaci che consentano di ridurre significativamente gli effetti collaterali a lungo termine nei pazienti che guariscono da un tumore in età pediatrica. Il tradizionale approccio terapeutico è rappresentato dalla chemioterapia, sebbene per la leucemia linfoblastica acuta, come per altri tipi di tumore, l’immunoterapia stia progressivamente guadagnando un ruolo sempre più importante, rispondendo pienamente ad entrambi gli obiettivi.

"L’immunoterapia con l’utilizzo di anticorpi monoclonali rappresenta una nuova frontiera nel trattamento delle leucemie infantili perché consente di colpire in maniera selettiva la cellula bersaglio, risparmiando le cellule sane dell’organismo - interviene la Dottoressa Rosanna Parasole, Direttore dell’UOSD Day Hospital Oncologico dell’AORN Santobono Pausilipon di Napoli - L’anticorpo monoclonale bi-specifico blinatumomab che si avvale della tecnologia BiTE® permette di riconoscere da una parte la cellule leucemica ed dall’altra le cellule effettrici della risposta immune, i linfociti Tcitotossici, i killer più potenti nel sistema immunitario. L’interazione tra le due cellule attiva la risposta immunitaria specifica diretta contro le cellule leucemiche. Il trattamento con questo anticorpo monoclonale consente anche una ospedalizzazione più breve, con conseguente riduzione sia dei costi sanitari sia di quelli sociali, perché il bambino si sente “meno malato” e riesce a svolgere una vita pressoché normale al proprio domicilio”.

Terapie sempre più efficaci, come l’immunoterapia, possono prolungare l’aspettativa di vita e migliorare notevolmente la qualità di vita di chi è affetto da tumore, aprendo ai bambini e adolescenti leucemici la prospettiva di una lunga vita senza malattia.

“Programmi come “Scuola e giochi in corsia” – dichiara Maria Luce Vegna, Direttore Medico di Amgen Italia - sono pienamente coerenti con la visione di Amgen che, a partire dalla Ricerca e Sviluppo di nuove terapie, si impegna a offrire risposte efficaci sia sul profilo strettamente terapeutico, sia in termini di qualità di vita dei pazienti. Nel caso dei bambini affetti da patologie onco-ematologiche il programma, messo a punto con AIEOP, abbraccia importanti esigenze dei piccoli pazienti lungo degenti, nell’ottica di una efficace umanizzazione delle cure”.

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