Presentazione ufficiale dell'album "Amanapoli" di Gianfranco Caliendo e Flora Contento
Dopo Memorie di un pazzo (2012) e Quarantena (2015), arriva una nuova pubblicazione per Gianfranco Caliendo, successiva alla scissione dalla sua band storica "Il Giardino dei Semplici", di cui è stato il frontman, il cantante, il chitarrista e l'autore per 38 anni (dal 1974 al 2012).
Stavolta, Caliendo è in compagnia della cantautrice Flora Contento, sua compagna e preziosa collaboratrice autorale degli ultimi anni.
Amanapoli è un ritorno alle radici musicali e familiari per Gianfranco che, come molti ricorderanno, è nipote del compianto Eduardo Caliendo, un concentrato di napoletanità, storico chitarrista di Roberto Murolo e docente al conservatorio di Avellino.
Il disco raccoglie 20 canzoni, alcune interpretate da Gianfranco (10), altre da Flora (5) e altre in coppia (5).
La scelta delle canzoni, tutte rigorosamente in dialetto, spazia tra classici immortali e canzoni di autori contemporanei, accomunate da un alto contenuto emotivo.
Ascoltiamo le classiche: "Angela", brano del ‘700 che fu proprio riscoperto e interpretato nel 1976 dal Giardino dei Semplici e che, nel disco, è cantato e "incarnato" da Flora; poi "'O Marenariello" e "Vierno", in coppia. Lei inoltre interpreta Di Giacomo con "Palomma 'e notte", e lui "Uocchie ch'arraggiunate" e "Santa Lucia luntana". Insieme cantano "'A Madonna d''e Mandarine", una poesia di Ferdinando Russo, musicata da don Filippo Strofaldi, che fu parroco e grande amico di Gianfranco e, in seguito, vescovo di Ischia.
Si riascoltano quattro fiori all'occhiello della carriera di Gianfranco Caliendo: "Pulicenella va", tratta dall’album Bianco e nero e scritta con Gianni Averardi; "Eduardo", dedicata al grande commediografo; "I' quanno vego a tte", il primo inedito in dialetto scritto da solista e "Penziere", ricantato con Flora.
Poi, le canzoni degli autori contemporanei: "'E femmene" di Vincenzo Salemme; "'Na mamma" di Nino D'Angelo; "'O sole", di Federico Salvatore e Sal Da Vinci (in passato, cantata da Stefano Artiaco, "pupillo" artistico di Gianfranco); "'Na voce antica" di Rino Giglio e Franco Campanino, tratta dall'album Ottantavoglia di cantare di Murolo e, infine, "Miettece 'o core", stupendo brano di Giancarlo Vorzitelli, che apre l'intero album. Concludono la lista, le canzoni del binomio d'autore Caliendo/Contento, tra cui "Cia' guagliò", dedicata a Pino Daniele, "Vafancù", il blues già pubblicato in Quarantena, ma riproposto a breve anche attraverso un videoclip, e due inediti: "'E mamme 'e 'na vota", cantata da Flora, e "Sperammo ca' nun chiove", emozionante, autobiografica e interpretata da Gianfranco.
Il disco è prodotto da Officine della Musica by N.M.Project edizioni musicali.
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