Peppe e Toni Servillo in "La Parola Canta"
Dal 9 al 21 gennaio, Peppe e Toni Servillo con i Solis String Quartet saranno in scena al Teatro Diana di Napoli con "La Parola Canta".
Un concerto, un recital, una festa fatta di musica, poesia e canzoni che celebra Napoli, l'eterna magia della sua tradizione vivente, l'importanza dell'incontro fra le epoche e della più ampia condivisione culturale. In questa speciale occasione Peppe e Toni Servillo, con il prezioso e suggestivo supporto dei Solis String Quartet, canteranno poesie e reciteranno canzoni, facendo rivivere e rendendo omaggio ad alcune delle vette più alte della cultura scenica partenopea, fra letteratura, teatro e musica. La parola canta attraversa l'opera di autori classici, da Eduardo De Filippo a Raffaele Viviani, da E. A. Mario a Libero Bovio, fino a voci contemporanee come quelle di Enzo Moscato e Mimmo Borrelli. Un filone inesauribile di fantasia e ricchezza poetica da cui nasce e di cui si nutre la creatività scenica straordinaria di Peppe e Toni Servillo che qui, dopo il successo internazionale dell’eduardiano Le voci di dentro, rinnovano in scena il loro irresistibile sodalizio artistico. “Lo spettacolo – sottolinea Toni Servillo – esprime un sentito omaggio alla cultura partenopea, rappresentato attraverso la sostanza verbale di poeti, musicisti e scrittori che di Napoli hanno conosciuto bene la carne e il cuore. Un ritratto in prosa, versi e musica di una città dai mille volti e dalle mille contraddizioni, divisa fra l’estrema vitalità e lo smarrimento più profondo, una città di cui la lingua è il più antico segno, forgiato dal tempo e dalle contaminazioni”.
Affrontando la sostanza verbale e sonora di poeti, scrittori e compositori, testimoni della città nel passato e nel presente, questo concerto/spettacolo nasce per offrire, attraverso una selezione emblematica, la sintesi di una realtà che, tra pulsioni e pratiche, carne e sangue, rifugge le icone più obsolete della napoletanità, ma che pure accoglie il bisogno perentorio di non rinunciare ad una identità sedimentata da quattro secoli di letteratura.
“La parola canta – conclude Peppe Servillo – è una sorta di moderno varietà in cui la lingua nostra viscerale e materna si articola in un canto che è sempre pensiero ed istinto, gesto e liberazione. La musica dei Solis rilegge la tradizione sottraendola alla custodia ed incarnandola nel presente e per il presente”.