Canova al Mann: a maggio tre domeniche gratuite per visitare la mostra
Saranno ben tre le domeniche di maggio in cui si potrà visitare gratuitamente il Museo Archeologico Nazionale di Napoli e la straordinaria mostra "Canova e l'Antico", ospitata nelle sale del sito partenopeo fino al 30 giugno.
Nello specifico, gli appuntamenti gratuti cadranno domenica 12, 19 e 26 maggio.
La promozione rientra nell’ambito del piano ministeriale #IoVadoAlMuseo, che prevede, in totale, ben 20 aperture gratuite all'anno per ogni museo statale. Il nuovo decreto, in vigore dal 28 febbraio, prevede, infatti, la conservazione delle prime domeniche di ogni mese da ottobre a marzo, una settimana di ingressi gratuiti che cambierà ogni anno (per il 2019 è caduta dal 5 al 10 marzo), e altre otto giornate a disposizione dei singoli direttori che potranno modularle come vorranno nell’arco dell’anno, anche aumentando il numero di giorni, limitando l’ingresso senza biglietto ad alcune fasce orarie fino al raggiungimento di una misura complessiva di otto giornate.
La mostra "Canova e l'Antico":
Articolata su due piani del Museo, la mostra presenta tutta la variegata produzione artistica canoviana, dal disegno, al bozzetto, al dipinto, al gesso, ai marmi: con capolavori di prim’ordine, a partire dal celeberrimo gruppo delle Grazie, proveniente dall’Ermitage di San Pietroburgo.
Prestiti internazionali connotano la mostra: il nucleo eccezionale di ben sei marmi provenienti dall’Ermitage di San Pietroburgo, che vanta la più ampia collezione canoviana al mondo – L’ Amorino Alato, L’Ebe, La Danzatrice con le mani sui fianchi, Amore e Psiche stanti, la testa del Genio della Morte e la celeberrima e rivoluzionaria scultura delle Tre Grazie – ma si potrà ammirare anche l’imponente statua, alta quasi tre metri, raffigurante La Pace, proveniente da Kiev e l’Apollo che s’incorona del Getty Museum di Los Angeles. A questi si aggiungono, tra i capolavori in marmo riuniti per la mostra nel Salone della Meridiana, la bellissima Maddalena penitente da Genova, il Paride dal Museo Civico di Asolo, la Stele Mellerio, vertice ineguagliabile di rarefazione formale e di pathos.