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Mastelloni sceglie Milano per festeggiare i 50 anni di teatro: “A Napoli nessuno mi ha voluto”

L'amaro commento del celebre attore sui social network: "I napoletani mi domandano incessantemente di ritornare in scena, ma dove? Diana, Mercadante, Bellini non mi vogliono più in scena"

Leopoldo Mastelloni festeggia i 50 anni di Teatro, dopo una grande carriera e innumerevoli successi realizzati in Italia e in Europa. Dalla sua pagina social spiega amaramente perché i festeggiamenti saranno realizzati a Milano e non nella natia Napoli:

“Molti mi chiedono perché festeggio i miei 50 anni di carriera a Milano, ma è proprio lì che è cominciato il mio successo come Mastelloni, mentre a Napoli molti supponevano di essere gli dei del teatro con l'appoggio di uomini politici a cui facevano pigiamini di bava e non mi consideravano per niente e mi andavano contro.

Ora mentre io festeggio i miei 50 anni loro non esistono più o dimenticati vivono ancora di invidie. Ecco perché, il mio successo di teatro a Napoli arriva assai in ritardo. Vi siete domandati come mai, nel 1975 arrivo al Sancarluccio, teatro che ospita cento ,per volontà di Pina Cipriani, dopo tutti i teatri di Milano, di Roma, il primattorato con Giancarlo Cobelli al Teatro Stabile dell'Aquila e il successo internazionale del festival di Nancy in Francia diretto da Jacques Lang e la tv con Antonello Falqui?

Nessun Teatro voleva i miei spettacoli, insieme alle egemoniche Scarpettiane dell'ultima ora e altri spettacoli con tre spettatori al Bracco di allora. Poi solo Luisa Conte e Nini Veglia, più generosi, lungimiranti e veri artisti della scena, dopo il Sancarluccio mi vollero al teatro Sannazaro e per 3 mesi alle 6 del mattino ci fu, ininterrotta, una fila di persone per prenotare una poltrona per vedere Carnalità.

Poi il resto si sa, incassavo danaro e arrivò il teatro Diana che per me diventò una tradizione. Gli altri teatri? Livore e invidia. Poi le gloriose “ESTATE A NAPOLI.........fino al ritorno al Sannazaro. Ora Diana, Mercadante, Bellini non mi vogliono più in scena, mentre i napoletani mi domandano incessantemente di ritornare in scena, ma dove? Pensate che al Teatro Festival che si tiene a Napoli da anni,il suo direttore politico Luca de Fusco non mi invita nemmeno alle prime!

A parte il premio Masaniello ricevuto per proposta di Serena Albano, assessore alla Provincia, le istituzioni non mi hanno dedicato nemmeno una menzione o un’onorificenza. Sono amareggiato, ma felice che qualcuno a Milano abbia pensato al mio mezzo secolo in scena, prima di rincoglionirmi o essere troppo vecchio per dire grazie come è successo a Patroni Griffi col Premio Napoli, due mesi prima di crepare. E non mi domandate più perché a Milano! E' Milano che mi festeggia non sono io che festeggio a Milano”.

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