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Bee Hive Reunion, Manuel De Peppe: "Abbiamo lasciato un messaggio indelebile"

Artista, produttore-arrangiatore e compositore; è sua l'idea di rimettere insieme la band di un tempo. Un ricordo del passato: "L'emozione e la soddisfazione del mio primo autografo". L'intervista

"Non è stato semplice mettere in piedi questo progetto vivendo a New York. Ma alla fine ci sono riuscito". Manuel De Peppe, l'allora Matt, è un punto di riferimento all'interno dei Bee Hive.

Reunion 2011: parliamone.
Abbiamo voluto regalare uno spettacolo di circa 2 ore dove i nostri fans di vecchia data potevano come in una macchina del tempo rivivere ciò che emozionava negli anni 80. Ma lo abbiamo fatto anche per i nuovi fans che ci hanno conosciuto ora con le varie repliche, volevamo far vivere loro ciò che non hanno potuto gustarsi ai tempi.. Molti di questi nuovi fans sono figli dei nostri "vecchi" ammiratori e ciò ci lusinga. Vuol dire che se un genitore consiglia ai propri figli i Bee Hive e i nostri telefilm, conferma il fatto che continuiamo a lasciare un messaggio positivo. Per me non è stato semplice mettere in piedi questo progetto vivendo a New York. Sebastian (Harrison, ndr) è poi a Los Angeles e gli altri tra Milano e Roma, ma alla fine ci sono riuscito. Conosco questo mestiere molto bene, l'ho imparato sia come artista, sia come produttore-arrangiatore e compositore, sono ormai 27 anni che lo faccio e la cosa più stimolante è che non si smette mai di imparare....

Bee Hive come icona e fenomeno degli anni 80. Come ci si sente ad aver attraversato questi decenni senza svanire nel ricordo dei fans?
È un'ottima sensazione perché conferma il fatto che abbiamo lasciato un messaggio indelebile nel tempo e che la tv di oggi forse oggi non trasmette più.

Come era il successo di quegli anni?
Dovevo girare sempre accompagnato a tal punto di esser costretto anche a cambiare casa. Era un macello. Mi capitava di non poter uscire da un ristorante perché fuori si formava una folla di fans.

Un tuo ricordo in particolare di quel periodo?
Tantissimi. Ad esempio l'emozione e la soddisfazione del mio primo autografo. Ho iniziato giovanissimo quindi era tutto surreale. Poi piano piano anche dopo i Bee Hive con "Don Tonino" e le altre cose mi ci sono abituato. Sia ai tempi che tutt'ora considero i fans con molto rispetto perché senza di loro noi artisti non esisteremmo. Per questo motivo dedico anche diverso tempo a rispondere alle loro tantissime mail e messaggi su Facebook e sui nostri siti.

Bee Hive ieri, Bee Hive oggi: cosa cambia?
Senza dubbio siamo più preparati e più maturi. Ieri eravamo dietro dei personaggi, oggi noi Bee Hive siamo veri. E mi fa piacere che coloro che era titubanti riguardo la reunion si sono ricreduti sentendoci dal vivo.

Impressioni sul debutto bolognese?
Beh, grandi emozioni per tutti ed un pubblico euforico al massimo!

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