Ischia, "Inno al Sole": spettacolo all'alba con Lucianna De Falco
Lo spettacolo è all’alba. Ore cinque del mattino, domenica 7 agosto, Museo archeologico di Pithecusae a Lacco Ameno. Metamorphosis, l’intenso cartellone di eventi realizzato dall’assessorato alla cultura del Comune di Lacco Ameno, propone “Inno al sole”, regia di Salvatore Ronga, protagonista l’attrice Lucianna De Falco.
Si intrecciano storie intorno al fuoco, mentre l’alba sull’isola d’Ischia regala il migliore dei palcoscenici possibili: il mito di Demetra e il tempo ciclico delle stagioni, il diario ischitano di Norman Douglas e la solitudine delle ore trascorse durante la pesca notturna. Quando il sole sorge, ogni cosa rinasce, e i versi dell’antichissimo salmo di Akhenaton accompagnano il nuovo giorno in tutto il suo fulgore. E da Ischia parte una lettura nuova ed originale sui parallelismi tra le migrazioni di ieri e quelle di oggi: l’Odissea diventa così quella dei migranti attraverso il canale di Sicilia.
Insieme con la protagonista Lucianna De Falco, attrice ischitana eclettica e nota al grande pubblico (ha lavorato, tra gli altri, con Mario Martone a Teatro e con Marco Ferreri al cinema, memorabile anche il suo “Lucì”, spettacolo dedicato alla farista di Punta Imperatore), si esibiranno gli attori Giovangiuseppe D'Ambra e Roberto Scotto Pagliara, con le musiche di Roberto Scotto Pagliara (con la partecipazione di Daniele Ubjk) e l’allestimento dell’artista del tessuto Bettina Buttgen.
Lo spettacolo (prenotazione obbligatoria 342 1860875 - metamorphosis.laccoameno@gmail.com) - al cui termine verrà offerta una colazione a cura dell’Hotel Regina Isabella – tratteggia la vicenda di una madre che cerca sua figlia e vaga per il mondo in una notte che sembra senza fine, di un viaggiatore che sale sulla montagna alla scoperta di grotte e case abbandonate, per trovare un dirupo sul quale far risuonare potente una risata di pura gioia. E ancora: su una barca in mezzo al mare un giovane veglia in attesa dell’alba, mentre dal buio affiorano creature misteriose, protagoniste di mille racconti: le sirene che spalancano abissi di ineluttabile bellezza e il bestiario sognato nelle stagioni di pesca lontano da casa, in altri mari. Suggestioni che si rincorrono alle prime luci dell’alba, esaltando alcuni dei reperti più significativi della collezione del Museo, a cominciare dal Cratere del Naufragio, il più antico esempio di pittura vascolare figurativa ritrovato in Italia: sulla fronte del vaso, una nave capovolta, con dieci aste della stessa altezza, una delle quali è il timone, sormontato da una svastica, prua e poppa. E ancora, secondo la descrizione di Costanza Gialanella, responsabile della Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici degli Uffici di Pozzuoli e di Ischia, “ventiquattro pesci, resi a corpo pieno con spina e branchie risparmiate, o con il corpo solcato da linee curve o ancora con il corpo a tratteggio o a reticolo, come i tre sopra la chiglia della nave, nuotano intorno all’imbarcazione; il pesce più grande ha in bocca la testa di un uomo, mentre altri naufraghi fluttuano tra i gorghi o si attaccano al montante di prua. Le figure umane, nude, sono rese con corpo pieno e vita sottile”. Un piccolo dramma, che rimanda a quelli purtroppo frequenti dei migranti, nei giorni nostri. Un sottile filo rosso legherà così il mondo antico all’attualità: il mare, le sue storie, le sue tragedie, le avventure che ha ospitato, ospita e ospiterà.
E a corredo dello spettacolo gli spazi interni del Museo archeologico di Pithecusae ospitano un percorso didattico e informativo sull’arte della pesca e della marineria, da Pithecusa a Aenaria, sulle tracce di un’antica tradizione. Un viaggio attraverso l’Odissea dei pescatori ischitani e, qualche secolo prima, dei coloni greci. Odissee non troppo dissimili, come sottolinea Costanza Gialanella, da quella dei profughi orientali o africani che «su vecchi gommoni strumenti di morte, e dopo aver attraversato a piedi impervi deserti, hanno cercato, cercano e cercheranno di raggiungere un Continente sognato come ospitale».
Continua dunque, dopo il successo degli eventi in cartellone durante il mese di luglio, la programmazione di “Metamorphosis. I miti, i luoghi, la memoria”, il progetto del Comune di Lacco Ameno che - con la direzione artistica di Salvatore Ronga e la collaborazione di Circolo Georges Sadoul e Istituto Italiano per gli Studi Filosofici - prevede una serie di performance teatrali e musicali, installazioni artistiche e multimediali, seminari e conferenze. Un progetto attraverso cui gli spazi che custodiscono i preziosi frammenti della millenaria storia dell’isola d’Ischia diventano a loro volta luoghi di spettacolo e cultura, promuovendo il Museo Archeologico di Villa Arbusto e contribuendo a diffondere la conoscenza del suo ricco patrimonio espositivo. Tutti gli eventi – che abbracciano il periodo compreso tra il 3 luglio e l’11 settembre 2016 - si svolgono in continuità e a complemento delle attività di fruizione della struttura. «Il nostro obiettivo – spiega l’assessore alla Cultura del Comune di Lacco Ameno, Cecilia Prota – è quello di incentivare e valorizzare le attività connesse alla importante sede di Villa Arbusto, ben consci delle potenzialità di una delle eccellenze culturali dell’isola d’Ischia e, direi, dell’intera Campania».
INFO E PRENOTAZIONI
tel. 342 1860875
metamorphosis.laccoameno@gmail.com