il "Fauno" di Vicidomini in scena al Teatro Galleria Toledo
Dopo l'ennesimo sold out al Teatro Bellini la passata stagione, Nicola Vicidomini torna dall'1 al 5 Aprile a Galleria Toledo con l'attesissimo Fauno, nuovo grande successo di pubblico e critica gli scorsi Aprile e Maggio al Teatro Vascello di Roma.
«Lo spettacolo - dice - è una possessione visionaria, un autentico attentato all'uomo e al retaggio strutturale della sua narrazione, oscena apparizione di un Satiro con gambe caprine e zoccoli, puro sberleffo del senso».
Secondo Vicidomini, infatti, «la comicità non è un riflesso del sociale, è manifestazione dionisiaca e amorale che sconquassa l’ordine proiettato dall’uomo sulle cose, (...) un cortocircuito tra quel caos meraviglioso che è la natura e il senso che la razza umana gli ha arbitrariamente proiettato». Il Fauno archetipico, dunque, si ridesterà su uno sfondo rarefatto e surreale, cantando il fallimento universale. Aspetto interessante, specie uno spettacolo comico, l'interazione con un habitat acustico. I brani inediti, composti e eseguiti elettronicamente dal Maestro Piero Umiliani - tra i maggiori musicisti italiani di tutti i tempi – scandiscono il respiro di un’azione sempre sospesa, affrancata totalmente dal reale. Alla stessa maniera, le maschere, animali e demoniache, realizzate da DEM, contribuiscono a evidenziare "quel mistero ancestrale a fondamento dell’esistenza", tema molto caro e sempre più ricorrente nell'opera di Vicidomini.
Amata dagli addetti ai lavori e da un pubblico prevalentemente popolare, la riconoscibile scrittura umoristica di Nicola Vicidomini e il suo teatro rappresentano una garanzia di divertimento estremo nel rigenerare la grande tradizione umoristica europea dall'attuale, quantomai dilagante omologazione del linguaggio e dell'immaginario e risultano oggetto, non solo in Italia, di saggi universitari. Di imminente uscita il volume "Il più grande comico morente", prefazionato da Cochi Ponzoni e Nino Frassica, dove 21 tra i più autorevoli critici, docenti universitari e scrittori italiani (tra cui Marco Giusti, Nando Vitali, Fulvio Abbate, Enrico Bernard, Gabriele Perretta, Andrea Di Consoli, Alfonso Amendola) hanno prodotto approfonditi saggi sull'opera dell'artista tramontino.
«È più che comico, è hylare», sostiene il critico e drammaturgo Enrico Bernard, e prosegue, «giullare dalla forma che ha profonde radici nella tradizione drammaturgica, ma anche modernissimo uomo in rivolta alla Camus, Vicidomini incarna tutte le angosce e la rabbia del nostro tempo». Per Giorgio Focas dell'Università di Barcellona «se in Europa esiste ancora una vera Commedia dell'Arte, nella sua più profonda, contemporanea urgenza, è riscontrabile solo nel teatro e nella comicità di Nicola Vicidomini». Lo scrittore Fulvio Abbate dichiara, senza mezze misure che «nella squadra di calcio dei grandi del teatro ci saranno Antonin Artaud, Bene Carmelo e ci sarà anche Vicidomini Nicola». È Nino Frassica, assiduo frequentatore delle platee dove il comico si esibisce, a manifestare il suo più vivo apprezzamento scrivendo: «unico e originalissimo, continua a meravigliare e a far godere chi lo va a vedere».
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