Il Maestro: presentazione alla Comunità Ebraica
Giovedì 28 maggio alle 18.30, nei locali della Comunità ebraica di Napoli, si presenta il libro il Maestro (edizione Piemme) di Thomas Saintourens. Il libro si basa sulla ricerca che il Maestro Francesco Lotoro ha svolto per portare alla luce le musiche composte nei campi di concentramento, pubblicate nell'Enciclopedia discografica di Musica Concentrazionaria KZ MUSIK (24 CD e 1 libro), che contiene 4000 brani ritrovati.
Se il libro Il Maestro di Thomas Saintourens fosse un film la sua cifra stilistica sarebbe data dal montaggio alternato. Due azioni diverse, con una ripresa alternata di due serie di immagini. Soltanto che il montaggio alternato si basa sulla nozione di simultaneità, mentre nel libro di Saintourens è la storia del maestro Francesco Lotoro, nel nostro tempo, che si alterna alle storie dei maestri che hanno composto musica nei campi di concentramento, in un altro tempo. E, allora, ecco Auschwitz, Dachau, Mauthausen Stutthof, Majdanek, Buchenwald, Treblinka, Janowska sino ai Campi costruiti dai giapponesi in Manciuria e Thailandia, dai francesi in Algeria e Tunisia e dai britannici in Kenia, Sudafrica, per giungere anche sull’Himalaya. In ognuno di questi spazi diversi, i musicisti hanno trovato un modo per non rinunciare alla loro musica che nasceva nei loro cuori, veniva conservata nelle loro menti, restava spesso in attesa di essere trascritta. A volte anche su dei rotoli di carta igienica, con schegge annerite, con mezzi di fortuna. Soltanto per sottrarre quelle note alla fugacità della memoria. Alla ricerca di questo patrimonio immenso Francesco Lotoro ha dedicato buona parte della sua vita. Nel libro, Barletta, cittadina pugliese, diventa quasi il centro di questo mondo, punto di partenza e ritorno degli innumerevoli viaggi alla ricerca di un memoria che è degli ebrei, ma anche dei rom e dei sinti, dei soldati fatti prigionieri. Vite sospese dalla brutalità e dalle privazioni della guerra; mantenute in vita dalle note che volteggiano nell'aria, nella testa, ovunque. A ben pensarci è una memoria che appartiene a chiunque.