Dalla narrazione delle città del Sud all’immaginario collettivo trasformato dalle serie tv
Come si narra una città del Sud? Qual è l’impatto della produzione seriale sulla percezione della giustizia? È possibile narrare la malattia? A queste e altre domande risponderà il convegno interdisciplinare “Coinvolti nelle storie: La narrazione nelle scienze sociali”, a Napoli il 28 e il 29 maggio con la regia dell’Atelier di ricerca sulla narrazione e l’immaginario “Funes”. Il dibattito scientifico sulla narratività e lo storytelling sceglie la città dove è stato fondato l’Atelier per fare il punto sugli studi orientati all’analisi connessa alle scienze sociali. Trasformazioni cosmologiche e trasformazioni tecnologiche confluiscono nell’Atelier denominato Funes (in onore allo straordinario personaggio immaginario creato da Jorge Luis Borges), costituito all’interno del Dipartimento di Scienze sociali dell’Università degli Studi di Napoli Federico II.
L’appuntamento è giovedì 28, ore 10, nella sede del Dipartimento di Scienze sociali in vico Monte di Pietà 1, Napoli (traversa di Via San Biagio dei Librai). Diverse saranno le modalità con cui si tratteranno le narrazioni e il loro rapporto con il mondo sociale: dopo le conferenze plenarie di apertura introdotte dai professori Gianfranco Pecchinenda, fondatore e membro del comitato direttivo di Funes, e Stefano Bory, cofondatore e membro del comitato direttivo, la due giorni vede la successione di cinque tavole rotonde che ospitano studiosi dell’Ateneo napoletano ma anche esperti provenienti da ogni parte d’Italia e del mondo. Tra i centri di ricerca rappresentati al Convegno, la Princeton University, la Universidad Autonoma Madrid, l’Università Ca’ Foscari di Venezia, La Sapienza di Roma, la York University e la École des hautes études en sciences sociales di Parigi.