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Cultura Scampia

Angelo Pisani e le "Luci a Scampia": "Gomorra è ferma a 10 anni fa, Scampia sta cambiando"

E' arrivato nelle librerie il nuovo libro dell'avvocato napoletano che ripercorre i cinque anni vissuti come presidente della Municipalità Scampia

E' disponibile nelle librerie il nuovo libro di Angelo Pisani, "Luci a Scampia" (editrice Minerva) che ripercorre cinque anni tutti d’un fiato vissuti tra la gente da presidente uscente della municipalità di Scampia.

In quasi 200 pagine l'avvocato, che si è occupato di alcuni dei casi tra i più spinosi degli ultimi anni, come quelli rigurdanti le morti di Ciro Esposito, Fortuna Loffredo e Salvatore Giordano (solo per citarne alcuni), oltre a rappresentare da lungo tempo in Italia, Diego Armando Maradona, racconta l'esperienza di vita e di governo di uno dei quartieri maggiormente "esplosivi della città".

"Abbiamo scritto una memorabile pagine di storia al fianco di un popolo che è già in cammino alla conquista di diritti, dignità, lavoro, sfidando i pregiudizi generati da fiction milionarie, con tutta la fierezza di un popolo capace di accendere ed alimentare le luci, i sogni, le speranze della nuova Scampia", ha raccontato a NapoliToday, Angelo Pisani, che ha presentato il libro in anteprima a Porta a Porta.

GOMORRA - Presente nel testo anche un capitolo dedicato a Gomorra: "Il successo di share ha trasformato Gomorra - la serie - in una griffe culturale per le nuovissime generazioni. La serie ha una parte di responsabilità in quello che sta accadendo a Napoli, perché propone un modello culturale sbagliato. È una serie all'americana dove i camorristi sono belli, forti, uccidono e non hanno paura di essere uccisi. Ma vogliamo davvero questo? O forse, caro Saviano, sarebbe opportuno lavorare di più sulla cultura della città? Come ho spiegato e scritto nel mio libro non ho mai avuto nulla contro Saviano. Anzi, quando uscì il suo libro ne ero tifoso accanito. Mi piaceva la sua forza e la sua verità. Poi qualcosa in lui è cambiato: è entrato a far parte del presepe di quelli che non sbagliano mai. Il partito di "nessuno tocchi Saviano" è tra i più forti in Italia: impossibile tentare di ragionare su posizioni diverse dalle sue perchè si diventa, automaticamente, complici della camorra. Ma così non si va da nessuna parte: anzi, si alimenta il gioco di chi fa ciò che vuole dell'immagine di Napoli".

SCAMPIA - "Durante il mio mandato da presidente dell'VIII Municipalità ho visto molte cose cambiare: operazioni di polizia che hanno debellato le piazze di spaccio, la creazione di uno sportello anticamorra, la reazione di molti cittadini ed esercenti alle intimidazioni, il lavoro di associazioni e parrocchie. Oggi la criminalità organizzata, che pure è attiva, non è così più forte. Invece Saviano e la produzione della serie sono rimasti fermi a dieci anni fa. Qui non si vuole certo fare del negazionismo e gli ultimi a farlo dovremmo essere proprio noi, che da difensori della parte civile stiamo ricostruendo tutti gli orrori avvenuti in un’enclave camorristica come il Parco Verde di Caivano. Ma è proprio in virtù di questo inedito “superamento del fronte”, verificatosi tra alcune famiglie di ventenni e trentenni a Caivano, che chiediamo a Saviano di riflettere sulla sua posizione, ormai cristallizzata in decine di pubbliche affermazioni. Perché non è vero che la rappresentazione del male non possa produrre, nelle menti fragili di chi vive, nasce e muore senza punti di riferimento, danni irreparabili, peggiori del male vero in sé".

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