Califone in concerto
A oltre dieci anni dall'ultima apparizione napoletana (marzo 2004, Galleria Toledo) e a quasi tredici dal live al Bourbon Street (gremito oltre l'inverosimile) in cui peraltro ebbe inizio l'avventura wakeupandream, tornano in città i Califone di Tim Rutili. E, inutile dirlo, siamo felici ed emozionati.
Girano in quartetto, con Rutili (voce, chitarra, tastiera) ci sono Joe Westerlund (Megafaun) alla batteria e Wally Boudway e Ross Andrews (di Wooden Indian) a chitarra, basso e synth. Ovvero la stessa band recentemente in tour negli States con S. Carey (Bon Iver) e The War on Drugs.
Pochi sanno maneggiare (ovvero centrifugare, scomporre e riportare a nuova vita) il materiale della canzone americana, la tradizione folk-blues, il country, come fanno loro. L'ultimo album, "Stitches", uscito per la prestigiosa Dead Oceans, ne è l'ennesima dimostrazione e riconferma i Califone tra i migliori avant/post/folk/rockers in circolazione. Timbri spesso intimi, drum machines comprate ad una svendita locale, corde di chitarra consumate, voci fumose, sostengono l’inclinazione cinematica del lavoro. L’ascoltatore si trova per incanto in scenari da vecchio testamento, tra sangue e viscere, in ambientazioni desertiche in stile spaghetti Western, con polvere ed ombre che danzano in prospettiva di un tramonto...Come se Ennio Morricone incontrasse lo Jodorowsky di ‘El Topo’.