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A Toni Servillo la cittadinanza onoraria di Napoli

L'attore verrà insignito il 30 aprile al Maschio Angioino. La proposta, accolta in giunta, è di Luigi de Magistris: “Rappresentante internazionale della nostra comunità”

Toni Servillo, fresco vincitore del premio Oscar per La grande bellezza di Paolo Sorrentino, verrà insignito della cittadinanza onoraria partenopea. La proposta, accolta in giunta comunale, è del sindaco Luigi de Magistris: la cerimonia si terrà il 30 aprile al Maschio Angioino, in diretta streaming sul sito web del Comune di Napoli.

“Il conferimento della cittadinanza onoraria a Toni Servillo vuole essere un riconoscimento ufficiale ad un attore, teatrale e cinematografico, profondamente amato dal pubblico e altrettanto stimato dalla critica – spiega il primo cittadino – rappresentante internazionale di una comunità che ha saputo interpretare nei suoi molteplici volti e che oggi, con tale onorificenza e in modo unanime, gli riconosce questo importante ruolo e questo positivo merito”.

Sembra strano dover annunciare che Toni Servillo sia diventato ufficialmente napoletano – aggiunge l'assessore alla Cultura Nino Daniele – perché ciò che è vero soltanto da oggi, per il conferimento della cittadinanza onoraria della città, è molto più vero, nei fatti, da tanti anni”.

“Per noi (napoletani, ndR) – posegue Daniele – Toni Servillo si inserisce in quella galleria di grandi protagonisti del teatro e del cinema che la vita, la cultura, il pensiero, qualche volta lo strazio dell'essere napoletani, del vivere questa città durissima e meravigliosa non lo hanno soltanto interpretato, gli hanno dato carne, figura, parola”.

“Per questa sua capacità di artista e per la consapevolezza del suo legame con la più viva tradizione culturale della nostra città – conclude l'assessore – la cittadinanza onoraria non si aggiunge semplicemente ai numerosi altri riconoscimenti che gli sono stati già attribuiti. Per noi è molto di più. È un ritrovarci, nelle asprezze di una città difficile, nell'ironia di una città intelligente, nella passione di una città ricca d'amore che, come ha detto egli stesso lotta continuamente, contro la cultura della morte, e crea continuamente anche nella difficoltà del suo quotidiano”.

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