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Economia

Dati Istat: deflazione al Nord, rincari al Sud. Napoli maglia nera d'Italia

In Campania l'inflazione tocca lo 0,5%, mentre in Italia in media i prezzi calano dello 0,2%. In Campania una famiglia può spendere 120 euro in più rispetto a una omologa spesa al Nord

L'Istat ha reso noti i dati sui tassi d'inflazione. In Italia la media è negativa (si parla di deflazione): i valori riguardano soprattutto le regioni del Nord. Nel Nord Est il tasso d'inflazione è del -0,5% e nel Nord-Ovest del -0,4%, mentre nel Centro è in linea con la media. A Sud e nelle Isole, invece, i prezzi sono fermi. La Campania è in controtendenza rispetto alla nazione: qui si parla invece di inflazione, con i prezzi in salita dello 0,5%. Ancora peggio Napoli, la città in cui si registra l'inflazione più elevata d'Italia: +0,7%. A Milano -0,4%; a Roma -0,1%, a Verona -0,8%.

Il commento del Codacons

"La Campania si pone in testa alla classifica delle regioni dove i prezzi sono cresciuti di più nell’ultimo mese", spiega il Codacons. "Considerata la spesa per consumi delle famiglie residenti, la famiglia “tipo” della Campania spende +120 euro su base annua a causa dei rincari dei listini, contro un risparmio medio in Italia di 61 euro all’anno a nucleo; situazione che raggiunge il suo apice a Napoli, dove i prezzi in pieno lockdown crescono del +0,7% rispetto al 2019". 

"E per capire l’anomalia dei listini in regione basta guardare l’andamento dei prezzi in altre aree del paese: ad Aosta, ad esempio, l’inflazione a maggio è negativa e pari a -1,2%, a Reggio Emilia -1,1% e Verona -0,8%. La Campania si piazza dunque a maggio al vertice della classifica delle regioni italiane dove i prezzi al dettaglio crescono di più, con evidente danno per le famiglie residenti", conclude il Codacons.

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