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Vigilantes Europol sospendono sciopero della fame ma la protesta continua

I tre lavoratori dell'ex istituto di vigilanza Europol hanno sospeso lo sciopero della fame ma non il presidio davanti alla sede di Ercolano. I vigilantes sono senza lavoro da gennaio

Hanno sospeso lo sciopero della fame e della sete, ma non il presidio, i tre lavoratori dell' ex istituto di vigilanza "Europol" da venerdì in protesta fuori alla sede della Gori in via Trentola a Ercolano. La decisione è stata presa in serata dopo aver accolto "positivamente" la notizia dell'interessamento del sindaco di Ercolano, Vincenzo Strazzullo, alla questione lavorativa.

Uno spiraglio si è avuto anche in mattinata quando la Confael (Confederazione autonoma europea dei lavoratori), cui fanno capo la Europol e la Italsecurity, è stata ricevuta dal viceprefetto Gioacchino Ferrer. Un incontro definito positivo da Pasquale Di Maria, segretario generale regionale di 'Polizia Nuova'. I tre lavoratori erano impiegati in servizi di guardiania alla Gori ma da gennaio, da quando fu ritirata la licenza all'istituto di vigilanza dichiarato poi fallito, sono disoccupati.

Per un breve periodo hanno beneficiato di ammortizzatori sociali ma, alla situazione già precaria, si è aggiunta la mancata assunzione da parte della ex "Partenopea" (fallita due volte) che doveva assorbire i lavoratori operanti alla Gori e che la "Cosmopol", una nuova ditta, doveva effettuare perché subentrata alla 'Partenopea'. Da venerdì scorso in presidio, hanno sollecitato a più riprese interventi delle istituzioni e chiesto che la Gori rispettasse il capitolato d'appalto che stabiliva l'assorbimento delle guardie giurate.

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