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Economia

La protesta dei librai napoletani contro il Comune, che non paga il debito

Il debito del Comune con i librai napoletani ammonta ormai a 700.000 euro e per quest'anno l'associazione librai di Confcommercio è passata alla misura più drastica dichiarando che non si accettano più buoni libro. Il Comune rassicura le famiglie sullo sblocco dei fondi ma la protesta continua

Sembrano ormai irremovibili i librai napoletani che hanno deciso di non accettare i buoni libro per le scuole medie e superiori.

La prima avvisaglia di quest’ennesimo terremoto che colpisce l’amministrazione comunale napoletana ha cominciato a farsi sentire alla fine di luglio, alla chiusura dell’anno scolastico, quando i librai, stanchi dell’ennesimo debito non saldato dal comune, hanno deciso di rendere pubblica la loro situazione.

Nell’anno 2008-09 il debito del Comune verso i librai è salito a 700.000 euro e così la decisione drastica è stata presa all’unanimità da tutti i membri dell’associazione librai di Confcommercio (ALI). Non si accetteranno più buoni libro fino a quando il comune non salderà il suo debito.

È questo l’appello delle 130 librerie associate che in questi giorni hanno appeso un manifesto  all’entrata dei negozi con tutte le motivazioni del caso.

L’editore Mario Guida spiega che la situazione è resa ancora più critica dalla crisi finanziaria che ha spinto le case editrici ad aumentare i prezzi dei libri e che i librai che sono fornitori del Comune, non partecipano a gare, ma in ogni modo svolgono un servizio pubblico, non possono continuare a lavorare in perdita, sarebbero costretti a dimezzare il personale nel giro di pochi mesi.

Le richieste di rimborso da parte della categoria risalgono addirittura al gennaio scorso, ma nessuno ha ottenuto risposta, nè dall’assessore al bilancio Riccardo Realfonzo, nè dal sindaco Iervolino, e ora è caos.

È  solo degli ultimi giorni la presa di posizione dell’assessore Gioia Rispoli che ha rassicura le famiglie e i lavoratori che tutto si risolverà al più presto.

Il presidente nazionale dell’ALI, Paolo Pisanti propone : “L’ALI CONF-COMMERCIO lo scorso anno ha raccolto più di 70.000 firme per sostenere la proposta di legge per scaricare il costo dei libri dalla dichiarazione dei redditi”; intanto si attende lo sblocco dei fondi, la protesta continua, le scuole stanno per aprire, ma i libri chi li paga?
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