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Giovedì, 18 Aprile 2024
Economia

Negozi sempre aperti in città, la rivolta dei commercianti

Russo di Confcommercio sulla manovra Monti: "Liberalizzazione di facciata in un settore per altro più concorrenziale del Paese". Problemi di sicurezza e di ordine pubblico

C'è chi dice no alle liberalizzazioni. Negozi sempre aperti come prevede la manovra-Monti nel pacchetto dei provvedimenti per la crescita? Non piace particolarmente ai commercianti. Il perché è presto detto: non servirà a rilanciare i consumi.

"Il "sempre aperti", ventiquattro ore al giorno e 365 giorni all'anno, è una condizione insostenibile per le piccole imprese, che saranno strette nella morsa tra la rinuncia al diritto al riposo e alla vita familiare, da una parte, e la dolorosa rinuncia all'attività, dall'altra", fa sapere Pietro Russo, presidente di Confcommercio che vede "il rischio di impoverire la ricchezza del modello italiano di pluralismo distributivo. Non ne guadagnerebbe la concorrenza, non ne guadagnerebbe la qualità del servizio".

Per il presidente di Confcommercio, si legge sul Mattino, quella varata dal governo è una "liberalizzazione di facciata in un settore per altro più concorrenziale del Paese. Il nostro ufficio legale sta verificando la costituzionalità del provvedimento".

Dissenso arriva anche da Enzo Perrotta, presidente del Centro commerciale Vomero. "A Napoli, città turistica, la liberalizzazione è in vigore dal 1996", fatto salvo per il periodo di 30 giorni a cavallo tra gennaio e febbraio. L'invito di Perrotta è a guardare in altri settori dove esiste un problema di liberalizzazioni come le tariffe dei servizi, ordini professionali, assicurazioni, banche, energia, benzina. Da non dimenticare poi i problemi di sicurezza e ordine pubblico. "Non tutte le aree della nostra città saranno interessate al prolungarsi degli orari".

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